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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Mirano-Mestre, in fatto di Cardiochirurgia un matrimonio che ha dato subito i suoi frutti

Sono stati 186 i pazienti che sono stati operati all'Angelo, in un clima di totale collaborazione con il reparto miranese. Il direttore Dal Ben: "Lì rimane un equipe di altissimo livello"

"E’ stato un primo anno di lavoro intenso, proficuo e denso di risultati", questo il giudizio dell'Ulss12 espresso in un comunicato dopo che, dal 1 settembre 2015, la Cardiochirurgia di Mestre ha assorbito tutta l’attività del servizio svolto a Mirano. Secondo l'azienda sanitaria sarebbero stati ben 186 i pazienti dell’Ulss 13 operati a Mestre. “Questi utenti – spiega il primario, Domenico Mangino – hanno costituito il 20% circa dell’attività complessiva della Cardiochirurgia dell’Angelo, che da settembre 2015 ad agosto 2016 ha compiuto in totale 867 interventi”.

I numeri sono già sintomatici della mole del lavoro, ma il primario sottolinea soprattutto la positiva sinergia creatasi tra i due poli ospedalieri: “Mirano e Mestre dialogano in videoconferenza – spiega – e con questo sistema i pazienti con patologie cardiologiche accolti all'ospedale di Mirano vengono visitati in seduta congiunta dai medici di Mirano e quelli di Mestre. Cardiologi e dai cardiochirurghi, quindi, valutano insieme, in tempo reale, a quale tipo di intervento sottoporre il paziente. Si aprono poi due possibili percorsi: l’opzione per l’intervento cardiochirurgico conduce il paziente alla nostra Cardiochirurgia di Mestre, quando invece si evidenzia la necessità di un intervento di emodinamica, ad operare è la Cardiologia di Mirano, guidata dal dottor Saccà”.

Risultato: azzerate le “fughe” verso altri ospedali del Veneto: gli interventi di cardiochirurgia tutti a Mestre: 57 i bypass isolati eseguiti, 61 le valvole isolate, i restanti sono stati interventi combinati valvola+bypass, doppia valvola, interventi per dissezione aortica.

All’atto dell’assorbimento della Cardiologia di Mirano, l’Unità Operativa della Cardiochirurgia di Mestre si è coerentemente rafforzata: vi operano quotidianamente in più, rispetto a un anno fa, tre cardiochirurghi e due tecnici perfusionisti. All’Angelo è stata inoltre da subito attrezzata ed attivata la terza sala operatoria con immediato incremento dell’attività, da 11 interventi programmati alla settimana a 15 interventi programmati alla settimana, a cui si sommano le urgenze. Infine, gli 8 posti letto della Terapia Intensiva Cardiochirurgica, che sino al settembre scorso potevano essere occupati anche per altre procedure non cardiochirurgiche, sono stati in questo anno esclusivamente dedicati alla Cardiochirurgia.

Piena la collaborazione delle strutture di Mirano e Mestre nella fase dell’indirizzamento; nulli i problemi logistici e completa la soddisfazione, fin dalle prime settimane, degli utenti miranesi operati all’Angelo. Tanto che si è ridotta a zero la “fuga” di pazienti da Mirano ad altri ospedali del Veneto: nel 2014, quando la Cardiochirurgia di Mirano operava in modo indipendente, erano stati 70 gli utenti dell’Ulss 13 che per il loro intervento cardochirurgico si erano rivolti a strutture di un’altra Azienda sanitaria (e di questi 70 utenti, 28 avevano scelto proprio l’Ospedale dell’Angelo); nel periodo settembre 2015-agosto 2016, invece, i miranesi operati in una Cardiochirurgie diverse da quella di Mestre si contano sulle dita di una mano.

Per la seconda opzione, quella che prevede un intervento di emodinamica, il paziente si ferma all’Ospedale di Mirano, dove continua ad operare una Cardiologia di alto livello per la qualità e per la mole del lavoro svolto. “Confermando in pieno i numeri fatti registrare negli scorsi anni – spiega il primario, Salvatore Saccà – la Cardiologia di Mirano è intervenuta anche in quest’ultimo anno (settembre 2015-agosto 2016) su più ben più di duemila pazienti: 2288 sono stati gli interventi di emodinamica, e più della metà delle procedure svolte, cioè 1432, sono interventi di angioplastica coronarica, periferica e carotidea”.

“Tra i 2288 interventi annui su cui è attestata la nostra Unità Operativa – spiega ancora il dottor Saccà – se ne contano, in questi ultimi dodici mesi, 81 di emodinamica ‘strutturale’, risposta di eccellenza dell’Ospedale di Mirano: abbiamo operato 25 interventi sulle valvole aortiche (Tavi), 11 interventi sulle valvole mitraliche (Mitraclip), 11 interventi di chiusura di auricole, a cui si sommano altre 34 ulteriori procedure interventistiche strutturali”.

Parte di questo lavoro di alto livello è stato reso possibile in questo anno proprio dalla collaborazione con la Cardiochirurgia dell’Angelo che ha affiancato “in standby” l’Emodinamica a Mirano: mentre il cardiologo emodinamista interviene, quindi, viene sempre allestita in loco una sala operatoria con due cardiochirurghi, un perfusionista e uno strumentista, pronta ad entrare in azione in caso di complicazioni.    

“Se vogliamo osservare la nuova situazione con gli occhi dei pazienti – commenta il Direttore Generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben – è evidente che il filo diretto con Mestre ha collocato gli utenti di Mirano in una condizione ottimale: in caso di patologie cardiologiche possono ora contare sia sull’Emodinamica locale, che continua ad operare con numeri e risultati di prim’ordine, sia sulla Cardiochirurgia di Mestre, giudicata lo scorso anno dall’Agenas tra le migliori d’Italia per risultati ottenuti”.

“A fronte dei risultati conseguiti nei primi dodici mesi – conclude il Direttore Dal Ben – la riorganizzazione del servizio ha ottenuto ieri l’unanime riconoscimento della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 13. E’ un esempio di come attraverso una seria analisi, condivisa tra Regione Veneto, Azienda sanitaria e amministrazioni locali, è possibile dare alla cittadinanza risposte nuove, razionali, efficienti, appropriate”.  

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