Raffica di arresti, meno prostitute Terraglio: "Rischio faida tra bande"
Presentati i dati sulla prostituzione a Venezia. Dove scattano le manette fenomeno inferiore. Il settore nel 2012 ha fruttato 24 milioni di euro
Gli arresti operati dalle forze dell'ordine sembrano aver dato i loro frutti. Dove infatti le manette, al termine di indagini spesso difficili per l'atmosfera di omertà che permea certi ambienti, sono scattate ai polsi degli sfruttatori il numero di prostitute è diminuito nel 2013 rispetto al 2012. Le operazioni di supporto di servizi sociali e di altre associazioni del settore, invece, hanno mitigato il problema. Ma non lo hanno certo diminuito a livello numerico. Del resto la polizia fa il proprio lavoro, i servizi sociali un altro. In ogni caso i dati per quanto riguarda il Comune di Venezia parlano di una sostanziale diminuzione della prostituzione soprattutto nella zona del Terraglio e di Campalto-San Giuliano.
"Il controllo dei territori in cui esercitare la prostituzione (Terraglio, via Fratelli Bandiera, zona San Giuliano-Campalto e area di via Piave intorno alla stazione ferroviaria) – ha spiegato il vicesindaco Sandro Simionato - è in mano a bande criminali albanesi. La gestione diretta delle ragazze che esercitano in strada era invece, fino a poco tempo fa, in mano a sfruttatori bulgari, ungheresi e rumeni che pagavano il pizzo agli albanesi per l'utilizzo delle postazioni di strada. In seguito agli interventi repressivi delle forze dell'ordine si è ridotta di molto negli ultimi tempi la presenza delle prostitute dell'est Europa soprattutto nell'area del Terraglio (dove si è passati da 10 segnalazioni da parte dei cittadini nel 2012 a nessuna del 2013) e nella zona di via Orlanda, mentre ancora consistente risulta la presenza in via Fratelli Bandiera e in via Piave. Il rischio – ha proseguito Simionato – è che le aree abbandonate da bulgari, ungheresi e rumeni, ora interessati ad altre zone come Quarto d'Altino, Dese, Marcon, vengano gestite da altri gruppi criminali albanesi, dando il via a possibili guerre tra bande per la gestione di un fenomeno così redditizio”.
Ma il mondo della prostituzione è molto più ampio e variegato. Ci sono le studentesse che vendono il proprio corpo per pagare l'affitto, ci sono i trans e ci sono le escort. Fino alla prostituzione via web. Secondo una ricerca effettuata nel 2012 il volume di affari legato al fenomeno della prostituzione in strada è di circa 54 milioni di euro in tutto il Veneto: 6,3 milioni interesserebbero il territorio del Comune di Venezia, valore al quale vanno aggiunti i circa 18 milioni di euro che provengono dalla prostituzione esercitata al chiuso, per un totale di oltre 24 milioni di euro.
Negli anni 2012 e 2013 il numero totale di persone che si sono prostituite sulle strade del territorio comunale è rimasta pressoché stabile, passando da 321 a 313 unità. Una diminuzione significativa si è invece registrata sui dati relativi alla media giornaliera su base annua, che è passata da 61 unità per il 2012 a 54 unità per il 2013, a un fronte di un aumento del numero delle nuove presenze, che sono passate da 117 unità nel 2012 a 139 nel 2013. La percentuale di uomini e dei transessuali che si prostituiscono è aumentata, rispettivamente del 3% e del 4%, mentre per quanto riguarda le donne si è registrato il 7% di presenze in meno nel 2013 rispetto al 2012 (soprattutto donne provenienti dall’Africa e, in maniera meno significativa, quelle provenienti dall’Est Europa).