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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Zelarino / Via Paccagnella

Alcol, fumo e pm10: "In Veneto i dati più gravi sui tumori, così c'è solo la Terra dei Fuochi"

Secondo i numeri dell'Ulss12 si ammalano di tumori al cavo orale 40 pazienti ogni 100mila abitanti, la media nazionale è 16. Il reparto di Otorino dell'Angelo sempre più un modello

Numeri positivi ovunque, senza "macchie". Un trend che anno dopo anno si è sempre più consolidato, anche grazie alle innovazioni introdotte dal primario del reparto di Otorinolaringoiatria dell'ospedale dell'Angelo di Mestre, il dottor Roberto Spinato. Si tratta di uno dei camici bianchi più esperti a livello nazionale nella materia, capace di riorganizzare il lavoro interno del reparto dall'aprile 2014 in poi. Dal luglio di quell'anno ha guidato anche il "Dipartimento interaziendale provinciale di Otorinolaringoiatria" delle Ulss provinciali. Dal 1 maggio Spinato lascerà il proprio ruolo, rimanendo ancora un anno come volontario all'interno dell'Angelo (a titolo gratuito). Tempo di tirare le somme, dunque, con dati che forniscono uno spaccato interessante su alcune patologie di cui qui si soffre più che altrove.

IN VENETO PIU' TUMORI CHE ALTROVE - In Veneto, infatti, si ammalano di tumori che coinvolgono la laringe, l'orofaringe e il cavo orale 40 persone ogni 100mila abitanti, quando la media italiana è di 16 ogni 100mila. "Questo perché abbiamo di certo diminuito la 'fuga' dei pazienti, che ora preferiscono curarsi qui - spiega il dottor Spinato - ma anche perché i fattori di rischio sono soprattutto l'alcol, il fumo e l'inquinamento. Nelle zone più calde del Paese, come il Meridione, le temperature sono più elevate in media, di conseguenza si bevono meno alcolici. Ma c'è una correlazione anche con i livelli di inquinamento nell'aria. Ci si ammala di più in zone urbane che in campagna. Sono dati che nel resto d'Italia sono molto inferiori. Numeri paragonabili si trovano solo nella zona della Terra dei Fuochi. Le particelle sottili, lo smog contribuiscono di certo ad aumentare la media di questo tipo di tumori". 

L'ALLARME PM10 DEI MESI SCORSI - Parole che riportano in auge le polemiche (e le svariate riunioni degli amministratori locali) che nei mesi scorsi avevano l'obiettivo di diminuire il tasso di pm10 nell'atmosfera nella pianura padana. I dati forniti dall'Ulss12 indicano che le conseguenze sono già visibili e documentate: "Il 60%-70% dei casi sono stati riscontrati in fase avanzata (con un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 30-40%), il 30-40% in fase iniziale (con sopravvivenza a 5 anni dell'85-95%)", dicono i dati, secondo cui gli interventi per carcinomi alla laringe, al cavo orale o alla faringe, oltre che gli svuotamenti del collo per metastasi sono passati dai 28 del 2013 ai 133 del 2015. Numeri che parlano da soli.

TERAPIE "SENZA RICOVERO" - Nel reparto di Otorinolaringoiatria di Mestre si guarda al futuro, costituito dalle cosiddette terapie "senza ricovero" per i pazienti con patologie come sordità improvvisa, vertigini “in compenso” e ascessi e flemmoni peritonsillari. Per queste patologie minori, che possono essere trattate ambulatorialmente, l’Unità Operativa utilizza il “Day Service”, o “Terapia Ambulatoriale Integrata”: tutte le terapie vengono eseguite, da parte di personale dedicato in adeguata struttura, anche in giorni successivi, come se il paziente fosse ricoverato; e dopo la diagnosi iniziale, appuntamenti, esami e terapie necessari vengono organizzati dagli stessi specialisti ORL, anche su sette giorni consecutivi, secondo protocolli operativi prefissati e condivisi dalle professionalità in campo. "E' una delle innovazioni principali introdotte", ha dichiarato il direttore generale dell'Ulss12, Giuseppe Dal Ben. 

TREND POSITIVI OVUNQUE - Guardando ai dati generali, nel 2013 i pazienti operati dal reparto di Otorinolaringoiatria furono 871, mentre nel 2015 sono stati 1.185, con un tasso operatorio che è passato dal 78,7% all'88,1%. Di conseguenza il tasso di attrazione è lievitato dal 32,2% al 44,2% e quello di occupazione dei posti letto è schizzato dal 36,87% a 118,6%. Trend positivi un po' ovunque (il totale delle prestazioni specialistiche è passato da 15.869 a 17.436), in attesa del nuovo primario che nei prossimi mesi, dopo un concorso pubblico, prenderà il testimone dal dottor Spinato, il quale dal 1 maggio in poi, per l'anno a seguire, continuerà a essere presente all'Angelo come volontario: "La legge ce lo consente - ha spiegato il dg Dal Ben - noi ce lo teniamo stretto". 

AZIENDE SANITARIE "IN RETE" - Grazie al “Dipartimento Interaziendale Provinciale di Otorinolaringoiatria” (DIPO), il primo nel Veneto strutturato in questo modo, i circa 900.000 utenti di quattro Aziende sanitarie diverse – Ulss 12 Veneziana, Ulss 14 di Chioggia, Ulss 13 di Mirano e Ulss 10 di San Donà – hanno potuto godere di un servizio di eccellenza in ordine alla diagnosi, cura e assistenza in relazione alla patologia da trattare. All’interno del DIPO, affidato al coordinamento del dottor Spinato nel luglio 2014, tutte le professionalità ORL degli ospedali provinciali sono state messe in rete e a disposizione dei cittadini. “C'è interscambiabilità tra i medici – ha spiegato il primario – e laddove sorge la necessità si sceglie l'ospedale in cui effettuare l'intervento in base al suo livello di gravità. Se gli interventi sui tumori testa-collo, ad esempio, vengono di norma eseguiti all'Angelo, la sinergia tra gli ospedali fa sì che poi il paziente di Mirano o di Chioggia, una volta eseguito l'intervento, in collaborazione con i medici dell'ospedale afferente, può concludere la degenza nel luogo di provenienza e ottimizzare anche i successivi controlli con presa in carico del paziente”.
 

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