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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Decreto sicurezza urbana: "Più responsabilità alla polizia locale, ma le risorse non bastano"

Venerdì convegno con l'assessore D'Este sulle nuove normative in materia di sicurezza urbana: "La Municipale è il primo riferimento per i cittadini, ma mancano gli strumenti"

Nuovo decreto sulla sicurezza urbana e comunicazione con i cittadini stranieri: sono i temi al centro del convegno tenutosi venerdì dal titolo "La comunicazione e gestione dello straniero alla luce del nuovo decreto sulla sicurezza urbana". L'iniziativa, organizzata dall'Anvu (l'associazione professionale della polizia locale d'Italia), ha avuto luogo a Mestre. Hanno preso parte per il Comune di Venezia l'assessore comunale alla Sicurezza, Giorgio d'Este, e il comandante della polizia municipale, Marco Agostini.

La prima parte dei lavori, introdotti del presidente nazionale dell'Anvu, Nicola Salvato, è stata dedicata all'esame del nuovo decreto sulla sicurezza, varato nei giorni scorsi. "La sicurezza è una delle richieste più pressanti da parte dei cittadini - ha detto D'Este - In questo decreto si riconosce il ruolo della polizia locale come primo riferimento sul territorio. Un percorso che qui a Venezia è già stato avviato da tempo, con ottimi risultati, grazie anche alla collaborazione quotidiana ed in varie importanti operazioni, con le altre forze di polizia".

Uno dei punti dolenti del decreto, è stato rilevato nei vari interventi, è però  che queste maggiori competenze riconosciute ai Comuni e alle loro polizie locali, non sono supportate da adeguati strumenti operativi per attuarle. "Alle nuove incombenze - ha rilevato il vicepresidente dell'Anci, Umberto Di Primio - gli enti locali dovranno far fronte senza nessun finanziamento aggiuntivo, con risorse umane insufficienti, e anche un po' avanti con l'età (visto il blocco ormai decennale del turn-over, l'età media è attualmente sui 50 anni), senza formazione ed equipaggiamenti adeguati, senza le stesse tutele normative per i nostri agenti rispetto a quelli degli altri corpi.”

"Sono problemi – ha sottolineato il comandante generale della polizia locale, Marco Agostini – che diventano ancora maggiori nei Comuni più piccoli. Da un lato bisognerebbe avere il coraggio di portare da 8mila a 2mila il numero dei Comuni, e dall'altro riuscire comunque a creare strumenti operativi, come unioni o convenzioni tra le varie polizie locali, con un'unica centrale operativa, per poter presidiare il territorio in maniera coordinata ed efficace, con l'obiettivo di garantire un servizio h24 per 365 giorni l'anno, a cominciare dall'infortunistica stradale". La seconda parte del convegno è stata dedicata al problema della comunicazione e gestione dei cittadini stranieri: a confronto non solo addetti ai lavori delle forze dell'ordine, ma anche operatori sociali, e studiosi.

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