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Cronaca

"La storia si ripete: venerdì pranzo da 1.100 euro per 4 turisti giapponesi a Venezia"

La denuncia del Gruppo 25 Aprile: "Hanno mangiato in un locale delle Mercerie e le amiche avrebbero pagato 350 euro per 3 pastasciutte in un ristorante non nuovo a episodi simili"

"Non mi ricordo di avere avuto problemi con dei clienti giapponesi in questi giorni". A parlare è il gestore di un'osteria non distante da San Marco, finito nel mirino di una gruppo di turisti giapponesi che si sarebbero visti chiedere 1.100 euro dopo aver pranzato venerdì. "Un pasto a base di bistecche, frittura mista di pesce, acqua e servizio - spiega Marco Gasparinetti, portavoce del Gruppo 25 Aprile - E' l'ennesimo caso del genere. Mi hanno assicurato che i giovani, che sono studenti universitari a Bologna, una volta scesi dal treno hanno presentato denuncia alla questura felsinea. Il problema c'è stato eccome". 

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Una vicenda cui si aggiunge la presunta disavventura anche di altre 3 giovani donne che facevano parte del gruppetto: "A quanto mi risulta loro avevano deciso di mangiare in un altro locale - continua Gasparinetti - e sono capitate nello stesso esercizio che era finito nell'occhio del ciclone per il conto salato rifilato a un turista inglese di origini asiatiche che aveva scritto al sindaco Brugnaro. Il primo cittadino lo aveva definito un 'pezzente', vediamo se avrà il coraggio di farlo anche per questo episodio, visto che le 3 universitarie avrebbero pagato circa 350 euro per 3 pastasciutte". Nel primo caso il ristoratore aveva allargato le braccia: "Si è trattato di un pranzo a base di pesce per 3 persone, hanno pagato esattamente per quello che avevano ordinato dal menu". Tradotto: 526,5 euro.

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"Metteremo a disposizione un numero di telefono ad hoc" 

In ogni caso venerdì è stata una giornata decisamente sfortunata per i visitatori orientali, che a quanto pare non avrebbero lesinato giudizi negati al momento di pagare il conto con carta di credito e avrebbero immortalato scontrini e portate: "Tra poco si aprirà il Carnevale - conclude Gasparinetti - il rischio di episodi del genere aumenta. Stiamo pensando attraverso la nostra piattaforma civica di mettere a disposizione un numero di telefono che possa essere d'aiuto a turisti che incappino in situazioni del genere. Noi difendiamo la residenzialità, e chiunque mette a repentaglio il buon nome di Venezia causa un danno a tutti i veneziani".  Basta una veloce ricerca su Tripadvisor per scoprire che il ristorante denunciato dagli studenti ha l'83% dei giudizi che lo definiscono come "pessimo", con tanto di scontrini fotografati e postati sul portale specializzato.

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