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Cronaca Marghera

Hub per gas naturale liquido, tutti d'accordo: "Apra la strada all'innovazione sull'area"

La Cgil: "Puntare alla ripartenza industriale a Porto Marghera, contrastando progetti di mero sviluppo turistico o di speculazione di alcuni, con gravi conflitti di interesse"

Il progetto presentato mercoledì dalle società Decal e San Marco Petroli (riunite nella Venice Gnl), di creazione di un hub per lo stoccaggio e la logistica del gas naturale liquido (Gnl) a Porto Marghera, costituisce "un elemento di novità positiva, dopo Pilkington e la Bio Raffineria, sull'area", per il sindacato Filctem Cgil di Venezia. Il segretario Riccardo Colletti esprime "grande soddisfazione, dopo decenni di dismissioni e incertezza causata dalla mancanza di strategia industriale a sostegno del nostro paese e in particolare del nostro territorio. Ma occorre determinazione, contro i programmi di mero svuluppo turistico o, peggio, di speculazione e conflitto d'interesse di alcuni soggetti coinvolti".

Un futuro non lontano

Sappiamo che a partire dal 2020 la Commissione Europea stabilirà l’obbligo di utilizzo di fonti di energia alternativa e il gas naturale, appunto, è uno degli elementi che possono gestire una fase di transizione che ci deve portare al rispetto dell’ambiente e alla tutela della salute. L’utilizzo di questo elemento renderà possibile l’abbattimento delle polveri sottili e dell'inquinamento. La società Decal, dalla presentazione del piano all’attuazione dello stesso, passando per i pareri Via obbligatori del Ministero dello Sviluppo economico, del Ministero dell’Ambiente e della Regione Veneto, completerà questo progetto nell’arco di due anni. "Dalle stime e dai valori che abbiamo condiviso con la società - scrive Colletti -, abbiamo capito che questo combustibile renderà possibile a circa 13.000 automezzi che girano nella nostra Provincia e Regione una riconversione all’utilizzo di tale combustibile".

Posti di lavoro

Questa nuova si appresta a creare un centinaio di posti di lavoro soprattutto nell’indotto, a fronte di un investimento specifico per l’acquisto degli automezzi speciali per la gestione della logistica di questo prodotto. Sarà costruito un grande serbatoio per lo stoccaggio, utilizzando le migliori tecnologie per la gestione della sicurezza di questo prodotto. "Sarebbe il primo impianto esistente in tutta Europa e questo per noi è un dato importantissimo in quanto questa scelta fa assumere a Porto Marghera un ulteriore avanzamento tecnologico, specie in tema di abbattimento dei costi energetici di tutte le società di Porto Marghera. Questa scelta rafforza sempre più la vera natura industriale del Petrolchimico, dove le aree attrezzate di Porto Marghera possono accogliere nuove industrie, nuove attività produttive, e dove si possono creare dei centri di eccellenza industriale e tecnologica in barba a chi, in quelle aree, ci vede un business più che altro turistico", afferma la sigla dei chimici.

Perimetro originario dei terreni

"Non si pensi - ammonisce la Filctem Cgil Venezia - a modificare, attraverso i piano regolatori, i perimetri delle aree per effettuare, attraverso cambi di destinazione d’uso, attività di altra natura. Questa è una cosa grave, un sistema scellerato per bypassare e azzerare i costi delle bonifiche, e l’aera dei Pili ne è un emblema. In questi ultimi giorni, infatti, stiamo assistendo ad una serrata discussione proprio sulla gestione dei quell’area comprata per una pipa di tabacco dall’allora presidente dell’associazione degli Industriali, e oggi sindaco di questa città. Anche se quei terreni sono privati, devono essere bonificati, onere che, prima dell’acquisizione, era di Eni. Oggi chi quelle aree ha acquisito deve provvedere di tasca propria a bonificarle".

"Queste furbizie e queste modalità gestionali poco condivisibili - prosegue Colletti - sono la storia di questi ultimi anni, dove invece di aiutare e sostenere l’industria, la manifattura, e un futuro industriale, ne hanno determinato la progressiva chiusura".

"La mala gestio: il Mose"

"La vicenda Mose - conclude il segretario - si collega anche alla questione delle bonifiche su Porto Marghera, sono filoni su cui la magistratura sta ancora indagando ed è evidente che quel percorso non è assolutamente finito; per questi motivi ritengo utile che Porto Marghera e la gestione delle aree in un sito di interesse nazionale abbiano la necessità di trovare un percorso dentro ad un accordo di programma specifico, come quello che fu fatto nel 1998, evitando così di dare in mano la gestione di quelle aree a società private, che ovviamente tenteranno di eludere impegni e costi specifici. Voglio ricordare che tempo fa proprio per questi problemi molti chiedevano un commissario straordinario. Oggi invece c’è solo una spinta privatistica che è proiettata alla speculazione, quasi in continuità con il Mose e le mancate bonifiche".

La Cisl alla finestra

"Come Femca Cisl di Venezia non possiamo che accogliere positivamente il progetto illustrato dalle società Decal e San Marco Petroli in merito alla realizzazione di un impianto di stoccaggio e distribuzione di Lng (gas naturale liquefatto) - dichiara in una nota Massimo Meneghetti - Un progetto innovativo che ci è stato illustrato qualche giorno fa e che è perfettamente in linea con la Direttiva Europea DAFI, che punta a sostenere anche finanziariamente la reallizzazione di impianti per la distribuzione e la commercializzazione di carburanti alternativi e a basso impatto ambientale. LNG come l'idrogeno oltre a essere al centro della strategia europea rappresentano una grande opportunità da sviluppare rapidamente e per rifornire mezzi di trasporto come bus, traghetti, autoarticolati e tutti gli altri mezzi di locomozione. Un progetto questo che può essere realizzato in un massimo di tre anni con il primo anno necessario ad ottenere le autorizzazioni e la VIA necessarie alla sua autotrizzazione. Il nuovo hub con capacità per 30/32 mila metri cubi (e 900 mila metri cubi movimentati) sarà gestito da VENICE LNG, il nome della nuova società, costituita appunto da Decal e San Marco Petroli avrà un costo di circa 110 mln di euro e creerà circa 20 nuovi addetti diretti e un centinaio di indiretti. Auspichiamo pertanto che non solo l'UE ma anche il MiSE attraverso Invitalia sostengano questo importante progetto che secondo noi và riportato dentro il nuovo accordo di programma. Dopo la realizzazione del primo step e dell'impianto POT della Bioraffineria, la ripartenza di Pilkington, il rifacimento dell'EcoDistretto con la realizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, anche il progetto di VENICE LNG si inserisce nel progetto di riqualificazione di Porto Marghera, confermando anconra una volta che in quest'area si può e si deve continuare a fare industria. Per concludere come Femca Cisl di Venezia riteniamo necessario chiarire tutti i dubbi che parte della cittadinanza ha sollevato inizialmente dando le dovute risposte e rassicurando il territorio, anche attraverso la presentazione pubblica del progetto. Ma fatto questo passo sarà necessario procedere tutti insieme nella costruzione di un nuovo pezzo di industria e di storia della Porto Marghera che verrà".
 

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