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Cronaca

Derivati, strage in laguna: albergo in quattro anni perde un milione di euro

Sono tanti i contenziosi con gli istituti di credito. La catena alberghiera ha sottoscritto il contratto nel 2008, due sorelle mestrine invece finora hanno perso in tutto 170mila euro

I derivati colpiscono anche qui. A casa nostra. E colpiscono indiscriminatamente: ricchi, poveri, aziende e privati cittadini. Ora che il "bubbone" è venuto a galla, infatti, aumentano coloro che devono far fronte alle perdite dopo la sottoscrizione di un mutuo o un'apertura di credito dietro l'acquisto di titoli tossici.

Così si viene a sapere dall'a vvocato Daniela Ajese di Mestre, come riporta il Gazzettino, che una grande società alberghiera del centro storico nel 2008 si era vista offrire un derivato, poi sottoscritto, a copertura di un investimento. Risultato: le perdite ora ammonterebbero a circa un milione di euro. Il beneficio ottenibile dall'operazione avrebbe potuto essere dello 0,9%, il massimo rimborso di soli 55 centesimi. Solo a contenzioso giudiziario avviato la banca ha bloccato il pagamento dei costi aggiuntivi.

Due sorelle mestrine, invece, hanno voluto aprire un salone di bellezza. Hanno chiesto un mutuo da 500mila euro nel 2007. Soldi necessari per l'acquisto dell'immobile e dei macchinari. Le perdite fino a questo momento sarebbero di 170mila euro. La banca, contro cui le malcapitate hanno fatto causa, ha già restituito gli interessi anatocistici e le commissioni che aveva addebitato anche se non dovute, dando alle imprenditrici una boccata di ossigeno. In attesa che si definisca una volta per tutte la questione del derivato.

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