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Cronaca

Personale nelle scuole con l'acqua granda: denuncia alla Procura della Repubblica

«Scelta insensata dell’amministrazione comunale e della direzione Ames». Romor: «Stupito e amareggiato per l'abnorme posizione di qualche sindacato»

Dipendenti del Comune di Venezia e Ames dei servizi educativi inviati nelle scuole durante l'acqua granda del 12 e 13 novembre scorso. Cgil, Uil e Csa hanno denunciato l'episodio alla Procura della Repubblica. «La scelta insensata dell’amministrazione comunale e della direzione di Ames di inviare presso le sedi scolastiche del centro storico proprio personale per verificare lo stato delle strutture ha messo a repentaglio la sicurezza delle lavoratrici», dichiarano Daniele Giordano, Cgil, Mario Ragno Uil e Sergio Berti, Csa.

Le posizioni

«Sono stupito e amareggiato nel constatare l'abnormità della posizione, di qualche sindacato, rispetto alla grande risposta unitaria che hanno dato, durante l’emergenza, i cittadini e le categorie di Venezia, a cominciare dal personale degli enti pubblici, Comune e società partecipate comprese.
Mi chiedo quale senso di comunità e responsabilità faccia proprio un sindacato che agisce così», ha commentato l'assessore Paolo Romor.

L'allarme

«In alcuni casi, oltre ad aver corso rischi per raggiungere le sedi indicate, le lavoratrici si sono trovate intrappolate a causa del livello dell’acqua all’interno delle scuole, rimaste chiuse per decisione del Prefetto - scrivono Cgil, Uil e Csa -. Avevamo invitato e ammonito i referenti datoriali a non inviare in quei plessi scolastici il personale, per la evidente mancanza di sicurezza con particolare riguardo al rischio elettrico». 

La difesa

«A questo punto - prosegue Romor - oltre a esperire le opportune difese, valuteremo ogni iniziativa utile alla tutela dell'attività amministrativa e gestionale dell'ente, delle società partecipate, e dei dirigenti e funzionari che ogni giorno vi contribuiscono. E ancora una volta li ringrazio per tutto il lavoro fatto nei giorni terribili dell’acqua alta». «Comune ed Ames - attaccano Giordano, Ragno e Berti - continuano a gestire educatrici e ausiliarie come fossero pacchi, spostandole continuamente da una struttura a un’altra. Serve un rapido cambio di rotta».

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