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Cronaca Lido / Lungomare G. Marconi

"Capanne del Lido sono abusive", ma il Tribunale annulla il sequestro

Accertamenti della Finanza sulle strutture mobili degli stabilimenti balneari veneziani. Fari puntati su permessi e concessioni edilizie

Capanne del Lido di Venezia sotto la lente d'ingrandimento delle fiamme gialle, che starebbero conducendo alcuni accertamenti in materia di permessi e concessioni. La guardia di finanza, infatti, avrebbe chiesto ad alcune società di gestione degli tabilimenti balnerari veneziani di presentare entro la fine dell'estate la documentazione relativa alle concessioni in materia di paesaggio, demanio ed edilizia. Serviranno per analizzare se tutto sia in regola in fatto di tributi e tasse.

Nelle scorse settimane, nell'ambito di una indagine che anndrebbe avanti da tempo, sarebbe stato compiuto anche un sequestro penale di alcune strutture all'interno di uno stabilimento lidense, senza che l'attività dovesse per forza chiudere i battenti. L'ipotesi formulata dai baschi verdi in questo caso sarebbe di violazione delle norme paesaggistiche, edilizie e demaniali. In sostanza, al centro dell'ipotesi investigativa ci sarebbe la questione di una possibile equiparazione delle capanne a delle strutture fisse soggette a permesso di costruire. E per questo motivo irregolari.

Ma la concessionaria ha però ricordato al tribunale del riesame, che avrebbe annullato il sequestro, che le capanne e gli altri manufatti di natura balneare, alla luce del piano casa del governo Renzi, non potrebbero essere considerati costruzioni e quindi non avrebbero bisogno di permesso edilizio. Le capanne, poi, sarebbero tutelate a livello comunale in quanto considerate un bene storico-culturale.

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