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Cronaca Santa Maria di Sala

Il distretto del commercio di Santa Maria di Sala parte zoppo: «Confesercenti emarginata»

L'avvio del progetto, secondo Luigina De Pieri, non tiene conto di tutti i soggetti del partenariato. Lettera all'amministrazione: "L'idea funziona solo se partecipano tutti"

Soddisfazione per il riconoscimento del nuovo distretto urbano del commercio di Santa Maria di Sala, ma con qualche perplessità. Il progetto, come è avvenuto in altre cittadine del Miranese, nasce come possibilità di rilancio del territorio e dell'attrattività complessiva dei centri urbani. Ma, secondo Confesercenti, stavolta si parte con il piede sbagliato: "Esprimiamo il nostro disaccordo per le modalità con cui si è dato avvio all'operatività del distretto, che non tiene conto della pluralità dei soggetti coinvolti", ha dichiarato Luigina De Pieri, responsabile Confesercenti del Miranese, all'indomani della presentazione del progetto "Santa Maria di Sala: la Terra del graticolato Romano", avvenuta in Villa Farsetti lunedì 16 aprile.

"Tentativo di emarginare parte dei commercianti"

Confesercenti, che aveva già richiesto all'amministrazione comunale di convocare il tavolo di partenariato per tracciare le tappe successive, "ha constatato il tentativo di emarginare il proprio ruolo". E questo "nonostante l'associazione sia protagonista, fin dalle prime fasi, non solo del distretto di Santa Maria di Sala ma anche della elaborazione e approvazione della legge regionale 50 del 2012 per l'istituzione dei distretti urbani del commercio in Veneto".

"Serve la partecipazione di tutti"

"Il distretto dà i suoi risultati ed ha efficacia sul territorio se si mettono in campo, ed in rete, tutte le professionalità e le competenze, non certo se si escludono parti vitali del progetto - ha concluso Luigina De Pieri - Per questo, chiediamo all'amministrazione di garantire il coinvolgimento dell'intero tavolo di partenariato nelle iniziative che lo riguardano".

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