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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Quarto d'Altino / Via Giovanni Pascoli, 50

Niente di nuovo sotto il cielo della Ditec: "Pronti ad azioni eclatanti"

Il delegato Fiom Giuseppe Minto: "Sono passati ormai dieci mesi dall'annuncio della volontà della Assa Abloy di andarsene. Lanciamo la sfida a Confindustria". Novanta sono i dipendenti a rischio

"Siamo pronti ad azioni eclatanti". Così il referente della Fiom Cgil Giuseppe Minto e le rappresentanze sindacali delle Rsu si sono espresse stamattina riguardo la situazione in cui versa la Ditec di Quarto d'Altino. Perché dopo dieci mesi ancora all'orizzonte non si intravede una soluzione per i circa 130 dipendenti dell'azienda di cancelli e ingressi automatici, di cui 90 sono a rischio licenziamento. "Dopo assemblee locali e nazionali c'è la possibilità che si rimanga col cerino in mano - continua Minto - Nonostante tutti gli incontri e i vertici. Belle parole sono arrivate da più fronti, ora però è il momento di agire. Le belle parole non servono più".

La Ditec di Quarto d'Altino fa parte della multinazionale svedese "Assa Abloy", che ha espresso la volontà di delocalizzare i propri siti produttivi in Cina e Repubblica Ceca. Meno costi, più redditività. E lo stabilimento veneziano viene lasciato al suo destino, nonostante i bilanci siano in attivo e ci sia il know how necessario per vincere la battaglia del mercato. "Quando Luigi Brugnaro (presidente di Confindustria Venezia, ndr) afferma che ci sarebbero fior di imprenditori pronti a investire a Porto Marghera, perché non parla anche della Ditec - spiega il delegato Fiom - Non ci sarebbe bisogno di costose bonifiche. Sarebbe tutto pronto".

L'intenzione dei sindacati è tenere alta la pressione sulle istituzioni, affinché si trovi un acquirente o una soluzione per i lavoratori: "Il tempo sta scadendo - continua Minto - altrimenti potremmo anche decidere azioni eclatanti, sempre se l'assemblea dei lavoratori lo vorrà. Se Venezia perde la Ditec, il territorio viene priva di una sua ricchezza".

 

Il presidente di Confindustria Venezia Brugnaro, chiamato direttamente in causa, risponde chiedendo ai sindacati di "essere collaborativi, non serve dare adito a provocazioni".

 

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