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Cronaca

Divieto di kayak in laguna, si lavora per delle fasce orarie "protette"

Il commissario Zappalorto: "Stiamo cercando una soluzione. E' come dare la possibilità ai ciclisti di transitare sulle corsie degli autobus"

Mondo del remo in subbuglio da lunedì, da quando sono entrate in vigore le ordinanze che dovrebbero diminuire il livello di pericolosità del traffico acqueo soprattutto in Canal Grande. Tra le cinque disposizioni approvate dalla dirigenza comunale, ce n'è una che è stata aspramente criticata da chi la laguna preferisce viverla con ritmi "slow", senza inquinare. Da lunedì, infatti, kayak, canoe e dragon boat sono off limits nelle aree più "trafficate" del centro storico, causando dure proteste da parte delle associazioni di appassionati (in primis il presidente della Canottieri Mestre, Paolo Piazzalonga, ha alzato la voce) che hanno già organizzato una raccolta firme online sulla piattaforma "Change.org".

Si tratta di una misura molto criticata, scaturita però da esigenze di sicurezza: "E' come dare la possibilità di transitare alle biciclette sulle corsie riservate degli autobus - spiega il commissario straordinario Vittorio Zappalorto - in ogni caso stiamo pensando a una soluzione. Non vogliamo certo togliere la possibilità a chi lo volesse di vivere la laguna a suo modo". Gli amanti del remo sono sulle barricate, sottolineando come i loro "lenti" transiti non inquinino, a differenza delle navi da crociera o dei vaporetti. Raramente, inoltre, si sarebbero verificati incidenti.

"Stiamo lavorando per trovare la quadratura del cerchio - spiega Zappalorto - pensiamo a soluzioni che possano individuare delle fasce orarie protette o delle giornate ben definite. Il problema non è l'inquinamento, è il traffico acqueo. E' prettamente un problema di sicurezza, ma stiamo cercando di contemperare le esigenze di tutti". Le acque, dunque, si stanno ancora muovendo, e non è escluso che a breve il divieto tout-court di transito ai kayak possa cadere. All'orizzonte si profila una situazione di compromesso. Le associazioni di appassionati (la notizia ha avuto eco internazionale) rimangono alla finestra come spettatrici interessate.

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