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Cronaca Scorzè

"Mi voglio uccidere", carabinieri e polizia riescono a salvarla all'ultimo

Una signora di Scorzè mercoledì aveva abortito una telefonata al 113. Grazie a un nuovo sistema l'operatore è riuscito però a richiamarla

Deve ringraziare il nuovo sistema di gestione delle telefonate della sala operativa della questura se mercoledì mattina i carabinieri della stazione di Scorzè sono entrati nella sua abitazione con i sanitari del 118 e l'hanno distolta dai propositi estremi che aveva in testa. Tutto inizia da quella telefonata "persa" verso le 11 di mattina nella questura di Santa Chiara. L'operatore nemmeno sente squillare. Evidentemente la donna ha aperto la telefonata al 113 per poi subito riattaccare, ripensandoci.

L'operatore però da qualche mese ha la possibilità, attraverso il sistema ICT, Implementazione di Controllo del Territorio, di controllare le telefonate cui non si è risposto per svariati motivi. Subito la signora è stata ricontattata, venendo a sapere che aveva tutte le intenzioni di farla finita. Il poliziotto è stato bravo a riuscire a tenerla al telefono, facendosi dire il nome dell'interlocutrice. E' stata quindi inoltrata una segnalazione ai militari della stazione di Scorzè, mentre la signora, molto agitata, continuava a spiegare la sua difficile situazione emotiva. Di quanto stava accadendo è stata allertata anche la figlia della donna. All'arrivo dei militari, i sanitari del 118 l'hanno soccorsa e l'hanno trasportata in ospedale per gli accertamenti del caso.

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