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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Mestre Centro

Chili di eroina, coca e ketamina per le piazze di Mestre e del Miranese: 8 arresti e perquisizioni

La polizia ha smantellato un'organizzazione che riforniva clienti in vaste aree della provincia. Uno di loro era sfuggito alla cattura saltando fuori dalla volante sul ponte della Libertà

Decine di chili di droga per tutti i gusti: tra le sostanze illecite sequestrate dalla polizia ci sono marijuana, cocaina, eroina, ketamina. Merce destinata perlopiù ai clienti delle zone di Mestre e del Miranese, ma non solo. I pusher arrivavano anche oltreconfine, vendendo stupefacenti in terra tedesca. Ora la polizia di Stato ha concluso una lunga indagine, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia, che ha portato a provvedimenti restrittivi per nove persone, cittadini albanesi e tunisini. Otto sono stati catturati, di questi due sono ai domiciliari e 6 in carcere. Il nono è ricercato. Tutti pusher "professionisti" e con precedenti a carico, che, secondo quanto appurato dalle indagini, acquistavano ingenti quantitativi di droga (anche dall'estero) e rifornivano consumatori sia in casa che nei parchi pubblici a Mestre e in provincia.

L'operazione è iniziata a dicembre 2014, quando la squadra mobile di Venezia si è concentrata su una coppia di cittadini italiani con domicilio a Zero Branco (Treviso), arrestata in flagrante per detenzione e spaccio di 200 grammi di cocaina e 40 di maria. Le indagini sono quindi state allargate, permettendo di accertare il coinvolgimento di alcuni albanesi che, d'accordo tra loro, compravano settimanalmente diversi chili di eroina, coca e ketamina allo stato liquido. Acquisti da migliaia di euro. La merce veniva quindi ceduta a una fitta rete di spacciatori tunisini che si occupava della vendita "al dettaglio" nelle principali zone di Mestre, del centro storico lagunare, Marghera, Mirano e Spinea. Ma anche Quarto d'Altino, Meolo, Padova. Gli acquirenti erano sia stranieri che italiani e pagavano 25 euro per una dose di eroina, 80 per la coca. Per i pusher guadagni consistenti, migliaia di euro alla settimana. I poliziotti hanno documentato una trentina di cessioni.

Diversi gli episodi degni di nota avvenuti nel corso delle indagini: nell'agosto del 2015 uno dei pusher, fermato, era riuscito a fuggire da una volante mentre veniva accompagnato in questura, sul ponte della Libertà. L'uomo, 37enne tunisino, aveva tirato il freno a mano ed era sceso dall'auto, buttandosi poi nell'acqua della laguna. Al momento del controllo si trovava con il figlio di 5 anni. Il 37enne è stato catturato venerdì mattina. In un altro caso, a Mirano, gli agenti, perquisendo una persona non indagata, l'avevano trovata con 97 dosi in carta stagnola: di queste solo 6 contenevano effettivamente cocaina. Insomma, il pusher era stato "fregato" e si è accorto solo in quel momento dell'accaduto. Per lui era scattata una denuncia.

Oltre agli arresti eseguiti venerdì mattina sono scattate altre cinque perquisizioni nei confronti di albanesi e italiani nelle province di Perugia e Ragusa, nel corso delle quali è stato denunciato in stato di libertà un cittadino albanese per detenzione ai fini di spaccio. Nei mesi passati le indagini avevano già portato all'arresto di 12 persone e a vari sequestri: 5 chili di coca, 25 litri di ketamina, 30 chili di marijuana, un chilo di eroina. I reati contestati per tutti sono quelli di detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso. L’operazione, tuttora in corso, ha visto il coinvolgimento di operatori della squadra mobile, dei commissariati, dei reparti prevenzione crimine “Veneto”, di unità cinofile e personale della polizia scientifica.

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