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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Strage di piazza della Loggia, Maggi condannato all'ergastolo

La sentenza della Corte d'Appello di Milano nei confronti del medico veneziano e del padovano Maurizio Tramonte: "Giustizia è stata fatta"

Ergastolo. Questa la condanna decisa dai giudici della Corte di assise di appello di Milano nei confronti del medico veneziano Carlo Maria Maggi e del padovano Maurizio Tramonte per la strage di piazza della Loggia a Brescia. Si chiude così l'ultima fase processuale di una vicenda che si trascina da quel maledetto 28 maggio 1974, quando nella città lombarda morirono otto persone e 103 rimasero ferite per l'esplosione di una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista. 

L'ultimo processo era stato chiesto il primo febbraio 2014 dalla corte di cassazione, che disse "no" alle assoluzioni degli imputati. Disponendo di conseguenza un nuovo processo d'appello. Quel giorno venne invece confermata l'assoluzione di Delfo Zorzi. L'inizio del dibattimento il 26 maggio scorso, dopo poco più di un anno la sentenza. Per i due il massimo della pena.  

"Giustizia finalmente è fatta, almeno un poco. La soddisfazione è grande". Ha commentato in questo modo la sentenza l'avvocato Federico Sinicato, storico legale dei familiari delle vittime della strage di Brescia. "Dopo 41 anni - e nessuna condanna nei molti processi istruiti nel corso del tempo - la corte d'appello ha inflitto l'ergastolo ai due neofascisti veneti alla sbarra, l'ex leader di Ordine nuovo Carlo Maggi e Maurizio Tramonte, conosciuto come 'fonte Tritone', informatore dei servizi segreti. La bomba di cui sono ritenuti responsabili - uno come regista dell'attentato, l'altro come partecipante alle riunioni organizzative - uccise 8 persone, ne ferì 102 e lacerò l'intero paese", ha concluso. 

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