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Vani, fondi e libri: tutti i nascondigli del "nero" dell'hotel Colombo VIDEO

Il dirigente della Mobile Odorisio: "Nell'albergo di Jesolo clima di omertà e di scarsa collaborazione con i dipendenti". Sequestrati 73mila euro in contanti, due terzi sarebbero poi stati elusi al Fisco

"Ci siamo trovati davanti un clima di tensione e omertà". Lo sottolinea senza mezzi termini Marco Odorisio, il dirigente della squadra Mobile di Venezia al termine dell'operazione che ha portato alla denuncia per simulazione di reato di I.M., 42enne gestore di quattro alberghi di Jesolo: Colombo, Brioni Mare, Cesare Augustus e Christian. Per un totale di circa un centinaio di dipendenti. Secondo il racconto di chi ieri alle 10.30 di mattina si è recato nella struttura ricettiva, alcuni dipendenti, presi alla sprovvista, avrebbero tentato di disfarsi in extremis dei contanti "in nero" sequestrati dalla forze dell'ordine. Si tratterebbe di tanti soldi: 73mila euro, l'incasso settimanale dei quattro alberghi. "Abbiamo scoperto un'evasione fiscale in flagrante - spiega Odorisio - cosa rara. In ogni caso i dipendenti, vista la malparata, non hanno fornito una grossa collaborazione".

La perquisizione di polizia e Finanza all'Hotel Colombo di Jesolo

La squadra mobile di Venezia, con la collaborazione delle Fiamme Gialle, hanno scoperchiato un sistema di elusione fiscale che con ogni probabilità andava avanti da tempo. Botole, cassaforti calamitate, libri contabili: ogni luogo "idoneo" era sfruttato per far sparire il contante da non dichiarare al Fisco. "Solo un terzo dei 73mila euro che abbiamo requisito sarebbe stato dichiarato - spiega Odorisio - il resto era inesistente al Fisco". I capi d'imputazione, quindi, mano a mano che le indagini progrediscono, per I.M. sembrano destinati ad aggravarsi. Guardia di finanza e questura, coordinate dal pubblico ministero Federico Bressan, faranno scattare accertamenti in materia tributaria e fiscale. Trovati anche assegni con la cifra ma senza intestazione e un libro contabile "parallelo", in cui secondo gli inquirenti forse veniva tenuta la contabilità reale.

"Siamo partiti da una rapina e siamo arrivati a un'evasione fiscale in flagranza", conclude il dirigente della squadra mobile. Le indagini, infatti, sono iniziate dalla denuncia di una rapina ai danni di un dipendente amministrativo dell'Hotel Colombo, che aveva dichiarato di essere stato aggredito e derubato la notte del 18 agosto scorso in un ufficio dell'albergo da un malvivente con accento meridionale armato di pistola.

Gli agenti del commissariato di Jesolo registrano la sua testimonianza, ma nutrono subito dei dubbi. Dubbi che rimangono tuttora. La sera stessa l'uomo avrebbe denunciato che il bottino sarebbe stato di 3mila 500 euro, per poi il giorno seguente dichiarare in questura che era di 28mila euro, denaro che proveniva dagli incassi anche degli hotel Cesare Augustus e Brioni Mare. Le due strutture, a differenza del'Hotel Colombo, erano assicurate contro furti e rapine. In questo modo, secondo gli inquirenti, I.M. avrebbe istigato il suo dipendente a dichiarare il falso per truffare l'assicurazione.

La testimonianza aveva fatto saltare la pulce al naso agli uomini della Mobile veneziana i quali, dopo aver messo sotto pressione il 40enne "rapinato", hanno verificato che quanto dichiarato non corrispondeva al vero. Il dipendente avrebbe così ammesso che le dichiarazioni gli erano state imposte dal proprietario della catena alberghiera. La Mobile ora sta accertando anche se si sia realmente verificata la rapina.
 

I NASCONDIGLI DEI SOLDI IN NERO ALL'HOTEL COLOMBO

 

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