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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castello

La morte di Fabio, Venezia è in lutto. Brugnaro: "Abbiamo perso un figlio della nostra città"

Lunedì dovrebbe essere disposta l'autopsia sul corpo del 18enne che ha perso la vita dopo essere finito in acqua nel canale del Fasiol. Gli amici: "Ora come faremo ad andare avanti"

Venezia si è risvegliata orfana di uno dei suoi figli. Non si spegne l'eco della tragedia di venerdì pomeriggio, quando Fabio Gasparini, 18enne residente a Sant'Elena con la famiglia, ha perso la vita dopo essere caduto in acqua mentre si trovava a bordo di un'imbarcazione Dhl tra Sacca Sessola e l'isola di San Clemente. Stava effettuando alcune consegne, lui che aveva iniziato quel lavoro da poco tempo. Era contento di poter operare sulle barche, la sua grande passione. Diplomato all'istituto nautico Cini, era un grande conoscitore delle acque lagunari. Più a suo agio su un natante che con i piedi a terra. 

Brugnaro: "Abbiamo perso un figlio della nostra città"

"Cordoglio per la perdita di Fabio, un ragazzo, un figlio della nostra città - ha scritto sabato mattina su Twitter il primo cittadino, Luigi Brugnaro - Da padre, prima ancora che da sindaco, voglio esprimere la mia personale vicinanza, unita a quella dell'amministrazione comunale, alla sua famiglia". Il titolare di Ca' Farsetti si è fatto portavoce di un sentimento che si è impadronito di tutto il centro storico, perché a 18 anni si ha tutta la vita davanti. I social network sono stati inondati di commenti di cordoglio, in cui ci si chiede il significato di una tragedia del genere: "Amico mio, ci manchi già. Come faremo ad andare avanti senza di te", scrive Davide. Il "rosso", come veniva chiamato dagli amici, viene descritto come un ragazzo bravo e volenteroso che ha lasciato un segno profondo in chi l'ha conosciuto. 

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Possibile autopsia

La dinamica della tragedia è ancora tutta da ricostruire. Lunedì prossimo il magistrato titolare delle indagini, Stefano Buccini, dovrebbe disporre l'autopsia sul corpo del ragazzo. Attraverso l'esame autoptico si potrà stabilire se la vittima era cosciente o meno nel momento in cui è finita in acqua. Un suo amico ha sottolineato sui social network che Fabio aveva detto di sentirsi stanco nelle ore precedenti, ma gli accertamenti sono ancora all'inizio. A un primo esame esterno non sono stati ravvisati traumi che possano indicare un possibile impatto contro lo scafo della pattana. Tanto più che anche la barca, che senza guida ha iniziato a roteare su se stessa, non reca alcun danneggiamento. 

I punti interrogativi

Perché Fabio è finito in acqua dunque? E' possibile che abbia avuto un malore e le temperature gelide dell'acqua possano aver fatto il resto, oppure è possibile che sia stato sorpreso da un'onda. Anche se il tratto del canale del Fasiol, dietro la Giudecca, è stato descritto come una "tavola" venerdì pomeriggo. Gli accertamenti proseguiranno anche sul fronte di quello che si configura in tutto e per tutto come un incidente sul lavoro: "Io l'ho sempre detto e pensato - si sfoga Tiziano su Facebook - In barca a differenza dei trasporti su ruote bisogna essere sempre in due". Massimo, invece, invita tutti a essere più responsabili: "Usare il cavetto salvavita quando andiamo in barca è come usare le cinture di sicurezza in macchina".  

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