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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Faccia d'Angelo" fa discutere e dividere: "Si deifica un delinquente"

Mirko Schio, ex poliziotto e presidente dell'associazione Fervicredo: "Maniero dovrebbe essere definitivamente dimenticato invece che santificato con il rischio di provocare effetti emulativi"

Le posizioni sono già nette. Come se la fiction "Faccia d'Angelo" fosse già andata in onda. Come se le due puntate del 12 e 19 marzo prodotte da Sky sulla vita di Felice Maniero siano arrivate ai titoli di coda. Non è così, naturalmente. Ma chi dalla criminalità ha avuto segnata la vita è naturalmente molto sensibile a questi argomenti.

 

Mirko Schio, ex poliziotto e presidente della Associazione Fervicredo (Feriti e vittime della criminalità e del dovere), bolla come "un'occasione persa per non far torto alla verità" la miniserie. Una posizione curiosamente molto vicina a quella del vero boss della Mala del Brenta, che ha bollato la produzione come una "misera operazione per far cassetta".

 

"Ancora una volta, con iniziative di questo tipo - afferma all'Ansa Schio, paraplegico, senza milza e senza un rene dopo essere rimasto coinvolto in una sparatoria durante un servizio di pattuglia a Marghera - si deifica un delinquente efferato veicolando nell'opinione pubblica e in particolar modo nei più giovani, un messaggio sbagliato sotto il profilo educativo e formativo".

 

Per l'ex poliziotto, Maniero, responsabile di rapine, traffico di armi e droga e sanguinosi delitti, "dovrebbe essere definitivamente dimenticato invece che santificato con il rischio di provocare effetti emulativi. Negli anni delle sue tragiche scorribande questo personaggio ha provocato dolore e sofferenza a tantissime persone - ricorda - che a differenza sua non fanno spettacolo né audience, ma esigono rispetto. La Mala del Brenta ha scritto una pagina davvero nera per la vita democratica e sociale del Nordest e dev'essere ricordata solo per quello che è stata: un'associazione a delinquere di stampo mafioso".

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