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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Murano

Cadmio fuori norma, Finanza a Murano: 14 impianti sequestrati, 15 mila chili di rifiuti pericolosi

Monitoraggio partito nel 2018: 89 attività controllate, 19 denunce, sanzioni per oltre 21 mila euro

Quattordici impianti sequestrati, 19 denunce, più di 15 mila chili di rifiuti speciali e pericolosi non regolarmente smaltiti e oltre 27 chili di cadmio detenuto irregolarmente. Questi sono solo alcuni dei risultati dei controlli effettuati nell’ultimo anno e mezzo dalla guardia di finanza del reparto operativo aeronavale nelle vetrerie di Murano, finite sotto inchiesta perché non autorizzate alle emissioni in atmosfera.

Le irregolarità

Tutto è nato dalla rilevazione, da parte dei tecnici dell’Arpav, di alte concentrazioni di cadmio nell’aria. Il metallo viene utilizzato nella produzione e lavorazione del vetro artistico muranese e, seppur non bandito, è soggetto ad una rigida regolamentazione che ne disciplina limiti e prescrizioni. Dai risultati allarmanti delle analisi le fiamme gialle, all’inizio del 2018, sono partite con una serie di approfondimenti sulle vetrerie dell’isola, monitorando gli interi cicli produttivi e scoprendo che su 89 di queste, 14 non erano in regola. Con le autorizzazioni per le emissioni, in particolare, ma anche con le manutenzioni degli impianti. Violazioni che hanno portato a sanzioni complessive di 21mila euro. E non è tutto. Nel corso dei controlli i finanzieri hanno scoperto che in alcuni casi nemmeno lo smaltimento dei rifiuti era a norma, soprattutto quello di fanghi derivanti dal processo di rifinitura dei manufatti, di ceneri e di calce proveniente dal processo di abbattimento delle emissioni in atmosfera. Tutti rifiuti il cui non corretto smaltimento comporta un forte impatto ambientale nel delicato ecosistema della laguna di Venezia.

Le analisi

I finanzieri, oltre a 14 impianti di produzione del vetro (molti dei quali sono già in fase di adeguamento), hanno sequestrato quattro aree, dell’estensione complessiva di oltre 11mila metri quadrati, adibite proprio al deposito incontrollato di rifiuti speciali e pericolosi. Nel corso dei controlli, l’Arpav ha proseguito con i campionamenti sulla qualità dell’aria a Murano. Le analisi hanno evidenziato che la presenza di piombo, arsenico e nichel è risultata inferiore ai rispettivi valori limite e obiettivo. Il cadmio invece mantiene un livello di criticità, evidenziando però una media annuale inferiore del 56% rispetto al 2017.

I valori

«Perché certi valori sono oltre le soglie? Chi stabilisce le soglie? - Chiede Daniele Mazzuccato titolare dell'omonima fornace di Murano -. Sono venuti anche da me e ho preso una multa di 3 mila euro. Da altri la Finanza ha fatto controlli ripetutamente. Una scelta politica - continua -. Ci devono spiegare perché in Slovenia, in Germania e Austria adoperano cadmio e arsenico e senza filtri, per esempio, visto che tanto si decanta l'appartenenza all'Unione europea. La verità è che a Murano le fornaci non contano nulla ed è semplice buttare giù tutto e costruire alberghi, facendo di Murano un dormitorio per Venezia».

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