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Cronaca

"Bando per le periferie", i progetti veneziani sono salvi. Gentiloni: "Saranno finanziati"

Il presidente del Consiglio ha ribadito, come fatto dal suo predecessore Renzi, che tutte le idee potranno contare sulle risorse necessarie. Ok a Cittadella della giustizia e stazioni

Erano già arrivate le rassicurazioni da parte dell'ex premier Matteo Renzi, lunedì mattina sono giunte anche quelle dell'attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. I progetti veneziani inseriti nel "bando per le periferie" saranno finanziati, nonostante siano stati considerati piuttosto carenti. A Roma, infatti, ventiquattro primi cittadini hanno firmato nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi le convenzioni per il finanziamento dei 24 progetti migliori a livello nazionale.

Venezia, come noto, non era presente. Perché le idee presentate sono stati considerate tra le peggiori: ossia al 113esimo posto su 120 la conclusione del recupero della cittadella della giustizia (12,5 milioni di euro circa) e al 36esimo posto il potenziamento delle stazioni secondarie, come quella di Porto Marghera e altre della provincia (quasi 39 milioni di euro). Tant'è. L'importante per il sindaco metropolitano, Luigi Brugnaro, non era eccellere ma portare a casa i soldi. "Perché la giustizia è un bene che interessa tutti i cittadini, compresi quelli delle periferie", aveva spiegato.

In questo senso le parole di Gentiloni sono come musica per le orecchie: "Oggi - ha dichiarato - si materializza un impegno da 500 milioni per i 24 progetti migliori classificati per le periferie. L'impegno riguarda in tutto 120 interventi, quindi altri 95 rispetto a quelli di oggi. Le disponibilità economiche ci sono, il Cipe ha stanziato altri 800 milioni dei 1,6 miliardi, gli altri 800 milioni fanno parte del fondo per le infrastrutture. E ai 2,1 miliardi saranno aggiunti fondi pubblici e privati per un totale di circa 3,9 miliardi. Uno stanziamento molto rilevante". Insomma, i primi della classe otterranno i soldi subito, gli altri più tardi. Ma i progetti potranno andare avanti. Anzi, nel momento in cui i protocolli lagunari saranno registrati, ci saranno (se le procedure saranno confermate) 60 giorni per presentare i progetti definitivi e altrettanti poi per gli esecutivi. Dopodiché potranno partire i lavori.


Tra le opere da realizzare (su cui si è speso anche il Partito Democratico locale) ci sono i rifacimenti delle stazioni della Sfmr, la riqualificazioni di alcuni edifici dismessi, il completamento della cittadella di piazzale Roma per il trasferimento del tribunale civile, la manutenzione nei sette forti di proprietà del Comune. E poi interventi all’ex Casinò del Lido per il recupero dell’edificio e la riapertura del ristorante con terrazza sul mare, ma anche l'installazione di un nuovo tipo di segnale a Venezia Santa Lucia. Altri interventi sono previsti a San Donà, Portogruaro, Meolo, Fossalta di Piave, Musile, Ceggia, San Stino, Mira, Spinea, Dolo, Concordia Sagittaria, Chioggia.

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