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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Reclutava nuove leve da portare in guerra: arrestato terrorista islamico

Operazione coordinata dalla magistratura di Venezia e portata a termine dai carabinieri del Ros in collaborazione con la polizia slovena. Catturato venerdì un uomo di 26 anni

Lunghe e meticolose indagini per arrivare all'arresto di un pericoloso criminale impegnato nel reclutamento di leve da avviare ad azioni terroristiche. Alla fine i carabinieri del raggruppamento operativo speciale di Padova, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Venezia, sono giunti a R.Z., 26enne cittadino sloveno di professione autotrasportatore, catturato venerdì grazie ad un mandato d'arresto internazionale.

Lo comunica il ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "Un'altra operazione contro la minaccia del terrorismo internazionale - riferisce - è stata portata a termine con successo dai carabinieri del Ros che, in collaborazione con la polizia slovena (direzione criminale di Ljubljana), hanno arrestato un cittadino sloveno, 26enne, ritenuto un foreign fighter responsabile di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale, oltre che di avere avviato un processo di radicalizzazione e di reclutamento di aspiranti jihadisti sul territorio nazionale italiano".

È la conferma, secondo il ministro, che "il nostro sistema di prevenzione e sicurezza sta funzionando al meglio". Alfano si è quindi congratulato con il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, per l'operazione, coordinata dalla magistratura di Venezia.

Il provvedimento scaturisce dall'indagine "Borac", avviata nel 2013: al tempo l'Arma territoriale di Belluno aveva dato notizia che il bosniaco I.M. era partito dall'Italia con il figlio di due anni per unirsi all'Isis in Siria insieme al macedone M.K. e al siriano U.B.: quest'ultimo e I.M. erano deceduti durante i combattimenti tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014, mentre M.K. risulterebbe tuttora impegnato nelle file dello Stato Islamico. Lo sloveno arrestato venerdì, insieme a H.B. (imam bosniaco) e A.V. (tedesco), aveva avuto un ruolo decisivo nel processo di radicalizzazione, arruolamento e instradamento di I.M. e M.K. verso il teatro siriano. L'imam al momento risulta detenuto in Bosnia, anche lui con l'accusa di terrorismo internazionale e instradamento di combattenti jihadisti nell'Isis.

L'ultimo arrestato, già mujaheddin in Siria, una volta rientrato in Slovenia era diventato uomo di fiducia dell'imam H.B., con lo specifico compito di istruire i foreign fighter selezionati da quest'ultimo. Su disposizione dell'imam, infatti, era ospitato a casa dei due citati aspiranti combattenti nel Bellunese, e lì dava loro indicazioni di carattere logistico istruendoli sotto il profilo operativo e di combattimento. L'imam si era anche occupato, tramite I.M., di procurare allo sloveno un furgone e un drone radiocomandato con visore notturno da utilizzare in Siria.

Nell'operazione, infine, sono stati emessi il 12 maggio 2015 due provvedimenti di espulsione e inammissibilità in area Schengen nei confronti di A.O., risultato in stretto contatto con A.V., e di A.J. Altro decreto di espulsione è toccato a R.L., macedone residente nel Trevigiano.

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