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Cronaca San Donà di Piave

Incarico di guardiaparchi a "Ciano" Maritan, indagata la Zaccariotto

I reati ipotizzati dai magistrati sono abuso d'ufficio e falsità ideologica per l'assunzione del Comune di San Donà a un pregiudicato per droga

I carabinieri del nucleo investigativo di Mestre si erano già presentati il 13 dicembre scorso nel Municipio di San Donà. Cercavano la documentazione sull'assegnazione dell'incarico di guardiaparchi a Luciano "Ciano" Maritan, nipote di Silvano, l'ex braccio destro di Felice Maniero ai tempi della Mala del Brenta. "Ciano" recentemente è finito in manette nell'ambito di una maxi operazione di droga.

Secondo gli inquirenti era uno degli esponenti di spicco di una organizzazione dedita allo spaccio nel Veneto orientale. I militari dell'Arma, dunque, vogliono capire se le procedure di assunzione che hanno portato Maritan a fare il guardiaparchi siano state corrette, per un corrispettivo finale, come riportano i quotidiani locali, di 5mila euro al termine dell'estate 2012. Nell'ambito dell'inchiesta è stata iscritta nel registro degli indagati l'allora sindaco della città Francesca Zaccariotto, attuale presidente della Provincia, e l'ex dirigente del servizio Risorse umane.

I reati contestati dai magistrati sono abuso d'ufficio e falsità ideologica in atto pubblico in concorso. La Procura vuole dunque accertare se le modalità con cui si è arrivati all'assegnazione dell'incarico riservato a persone in difficoltà economiche e disagiate siano state corrette. Perché, in definitiva, abbia ottenuto il lavoro socialmente utile dal Comune proprio un pregiudicato per spaccio di droga (la cui organizzazione per cui poi sarebbe finito in manette era tra l'altro in piena attività). La presidente della Provincia sui quotidiani locali si dice "a completa disposizione della magistratura".

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