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Cronaca

Gli studenti protestano per il freddo nelle aule

Stamattina niente riscaldamento in almeno tre scuole veneziane a causa di un malfunzionamento degli impianti. La Città metropolitana assicura: si sta investendo parecchio sulla manutenzione scolastica

Gli studenti veneziani si stanno mobilitando dopo che, nella mattinata di lunedì 13 gennaio, sono stati costretti a seguire le lezioni scolastiche al freddo: in almeno tre istituti della città (il Benedetti-Tommaseo e l'Algarotti-Sarpi di Venezia, oltre al Morin di Mestre) si sarebbe verificato un guasto agli impianti per cui il riscaldamento non è entrato in funzione. «Diverse centinaia di studenti si sono trovati al freddo - riferisce una rappresentante del Morin -. Al nostro ingresso i termosifoni non funzionavano e il problema è stato risolto solo più avanti nella mattinata, quando sono intervenuti i tecnici. Il problema è che le lezioni si sono tenute lo stesso, e ci è voluto tempo perché le scuole si riscaldassero». Secondo il Coordinamento Studenti Medi, tra Venezia e terraferma sarebbero stati almeno 2 mila gli studenti costretti «in classe con temperature polari a causa del mal funzionamento delle caldaie, andate in blocco a causa del freddo di questa notte». 

Investire negli edifici scolastici

Non è la prima volta. «Succede ogni anno, al rientro dalle vacanze invernali - dicono i ragazzi -. Non sappiamo se sia un problema di manutenzione, o se gli impianti siano troppo vecchi. Fatto sta che ogni volta siamo presi alla sprovvista». La protesta, quindi, vuole riportare l'attenzione sulla necessità di investire maggiormente negli edifici scolastici e nella loro manutenzione, a garanzia del benessere di chi li frequenta. Gli studenti si sono dati appuntamento alle 15.30 negli uffici regionali scolastici di via Forte Marghera e hanno discusso di questo e di altri temi collegati. «Quest’anno ci ritroviamo di nuovo a dover denunciare come gli scarsi finanziamenti all’edilizia scolastica portino a problemi nella vita quotidiana degli studenti e delle studentesse - scrive il coordinamento - . Sono problemi ciclici, prevedibili e quindi evitabili. Vogliamo più investimenti e maggiore manutenzione subito».

I costi dell'edilizia scolastica

Non è vero, replica la Città metropolitana, che mancano gli investimenti per le scuole: «Nel 2020 saranno investiti circa 17 milioni di euro sul capitolo edilizia scolastica, compresi anche finanziamenti Bei (Banca Europea Immbiliare). 800 mila euro sono destinati all'efficientamento energetico delle scuole. Ogni anno vengono spesi 4 milioni di euro per le spese di riscaldamento delle scuole della Città metropolitana; 200mila, solo per quelle veneziane, sono stati prelevati dal fondo di riserva per i primi interventi post acqua alta. Il capitolo manutenzione scolastica è da sempre tra le prime voci di spesa del mandato del sindaco Brugnaro. Anche questa mattina siamo intervenuti con la ditta che si occupa della manutenzione nelle situazioni che ci sono state segnalate dai dirigenti scolastici. Dire che non si investe nelle scuole non è corretto: per anni non è stato fatto e ci sono situazioni che non si possono risolvere velocemente ma sulle quali si sta lavorando per trovare le risorse necessarie».

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