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Cronaca Campagna Lupia

Campagna Lupia si commuove per l'addio a Renato Morandina: "Come un padre"

Funerale mercoledì alle 15, poi sepoltura nel cimitero cittadino per lo storico esponente della sinistra veneziana. Tra gli omaggi quello di Davide Zoggia, Pd: "Un innovatore"

Un politico appassionato, una figura fondamentale nella sanità pubblica veneta. E un uomo che ha fatto tanto per l'amata Riviera del Brenta, luogo in cui è nato e cresciuto. E che ora si ferma per dare l'ultimo saluto a Renato Morandina, morto sabato scorso all'età di 76 anni. La cerimonia funebre mercoledì alle 15 nella chiesa arcipretale della "sua" Campagna Lupia, alla presenza di tanti concittadini ed esponenti della politica veneziana e veneta. Alla camera ardente allestita nel palazzetto dello sport di Prozzolo c'è Pier Luigi Bersani, ex segretario del Pd, che descrive Morandina come un uomo generoso che ha lavorato per una idea di società più giusta. E poi i deputati Pd Michele Mognato, Davide Zoggia e Andrea Martella, i sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese e quello di Campagna Lupia, Fabio Livieri.

Fra lo sconforto ma anche tra i bei ricordi legati a un uomo definito "innovatore e rinnovatore nel dna, disponibile, schierato dalla parte dei più deboli". Per Zoggia è tutto racchiuso nell'abbraccio ricevuto dall'amico un anno e mezzo fa: "L'abbraccio di un padre - ha ricordato durante l'orazione funebre - Non voglio credere che tu non ci sia più, non riuscirò a percorrere queste strade della Riviera, che tu tanto amavi, pensando che tu non ci sia".

"Per Renato la politica era tutto - ha aggiunto - Passione, sentimenti, attenzione per le persone, per le loro storie, le loro vite. Nel '71 disse che l'essere con i poveri, gli sfruttati, gli emarginati è il punto di partenza che presuppone l'indicazione di scelte politiche, di lotte, di alleanze con il movimento operaio per riscattare i lavoratori dalle condizioni in cui si trovano".

E poi: "Renato conosceva bene la sanità e soprattutto conosceva i bisogni di salute dei cittadini e tentava in tutti i modi di salvaguardare e valorizzare la sanità pubblica. Emblematica la sua lotta per l'affermazione e la specializzazione dei poli ospedalieri di Dolo e di Mirano. Insieme a Piero Pascotto, scomparso anch’egli di recente, ha fatto della sanità veneta una pietra di paragone a livello nazionale". Di lui vengono poi ricordati gli anni passati alla presidenza dell'Apt di Venezia e della Riviera del Brenta, periodo in cui si adoperò per rilanciare turisticamente il territorio.

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