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Cronaca

Un convegno per Porto Marghera, resterà la vocazione industriale

Tra bonifica, riconversione industriale e sviluppo sostenibile venerdì mattina al Vega si è parlato del polo lavorativo della laguna con il sindaco Orsoni

Parlare del futuro di Porto Marghera, tra bonifica, riconversione industriale e sviluppo sostenibile: questo il fil-rouge del convegno tenutosi venerdì mattina al Vega e aperto con il saluto del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni. La conferenza, organizzata dal Comune nell'ambito della mostra “Marghera Futura. Proposte per la trasformazione di un'area industriale”, relativa ai risultati del workshop dello Iuav “W.A.VE. 2013”, ha visto la presenza, oltre che degli assessori comunali allo Sviluppo economico, Alfiero Farinea, e all'Ambiente, Gianfranco Bettin, anche di numerosi relatori: l'ex ministro all'Ambiente, Corrado Clini, il presidente dell'Autorità portuale, Paolo Costa, il direttore della direzione generale per la Tutela del territorio, il clima e l'energia del Ministero dell'Ambiente, Maurizio Pernice, il commissario straordinario per il recupero territoriale-ambientale della Regione Veneto, Giovanni Artico, per citarne solo alcuni.

PREROGATIVE UNICHE - Le tematiche in discussione hanno voluto promuovere un momento di riflessione collettiva tra i vari enti sullo stato di attuazione dei recenti strumenti normativi e di programmazione che delineano scenari e prospettive finalizzate ad una riconversione economica e funzionale dell'area industriale. “Un importante momento di confronto che intensifica la collaborazione con gli uffici ministeriali – hanno sottolineato i due assessori durante il briefing stampa – poiché il Comune vuole portare il suo contributo al futuro dell'area sia durante la fase istruttoria che durante la fase decisoria delle conferenze di servizi sulle bonifiche. Un territorio complesso e composito come quello del Comune di Venezia, che aspira a diventare città metropolitana, e che ha al suo interno la città storica, la città giardino di Marghera, la terraferma di Mestre, e Porto Marghera, deve pensare a quest'ultima area come a quella principale dello sviluppo economico della città ampia, attraverso una seria ed attenta programmazione”.

INTERESSE NAZIONALE - Riguardo alla positiva riperimetrazione del Sin (sito di interesse nazionale), Bettin ha ricordato che ora dovrà essere risolta la questione di quell'area della città, una volta dentro il sito, ma ora fuori, questione posta qualche giorno fa anche in sede di confronto pubblico con gli abitanti del Villaggio San Marco. “Quest'area – ha evidenziato l'assessore – aveva dei finanziamenti per la bonifica che ora non ha più. Noi chiediamo invece che quei finanziamenti, pur uscendo dal Sin, siano riconosciuti ugualmente poiché la contaminazione ha riguardato vaste zone ed è giusto quindi continuare nelle bonifiche”.

FORZA MOTRICE - "Riteniamo che Porto Marghera sia una questione fondamentale per tutto il territorio, ed è per questo che è stata importante l'attenzione dell’amministrazione comunale verso il suo recupero". Così, il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, è intervenuto al convegno. "La nostra attenzione - ha continuato il sindaco - è scritta negli atti che abbiamo prodotto. Dall’approvazione del Pat, che ha detto senza fraintendimenti, per la prima volta dopo tanto tempo, che l'obiettivo dell’amministrazione è il recupero industriale e portuale di quest’area. Facendo finalmente chiarezza, dopo che per molto tempo qualcuno favoleggiava di fare qui un parco giochi o qualcosa di simile. Abbiamo ritenuto - ha detto ancora Orsoni - che si dovesse imboccare questa strada perché sarebbe stato un errore perdere la ricchezza del lavoro, della professionalità, e della cultura del lavoro che in questi ambiti si sono sviluppati. Questa ricchezza - ha spiegato ancora il sindaco - non deve essere dispersa, anche nella prospettiva della costruzione di una grande area metropolitana che non può non avere come spina dorsale, come elemento fondante, un’area produttiva di grandissimo livello come è sempre stata quella di Porto Marghera”.

PASSO PASSO - “È per questo - ha continuato Orsoni - che i nostri sforzi, in collaborazione con gli altri enti, sono indirizzati a creare le condizioni per il rilancio di quest'area, pur in un momento di grande crisi economica generale. Si è operato con chiare indicazioni urbanistiche, ma anche con contatto diretto con gli attori che vi operano; con il nuovo regolamento sul recupero ambientale dei siti attraverso il quale si è posto un tassello importante perchè si è passati da una visione di recupero astratto del sito ad un'altra, che guarda alla sua rigenerazione industriale. Questo cambiamento di passo, da tanto tempo auspicato, si è concretizzato con il regolamento, di cui ministro Corrado Clini è stato protagonista, in accordo con le amministrazioni locali.

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