rotate-mobile
Cronaca Portogruaro

"Ha ammazzato mio figlio, ora mi denuncia": Giorgio Rizzetto nel registro degli indagati

Nuovo capitolo nel caso di Marco Rizzetto: R.T., condannata per omicidio colposo, accusa di minacce il padre del giovane. Quest'ultimo la chiamerà in causa per l'omissione di soccorso

Una torbida vicenda che continua a portarsi dietro strascichi dentro e fuori dall'aula del tribunale: all'origine di tutto una folle corsa e lo schianto che ha stroncato, a 23 anni, la vita di Marco Rizzetto. E il sospetto che una serie di mancanze e ritardi possano aver reso vane le speranze di salvare il giovane di Portogruaro. Ora Studio 3A, società che sta assistendo i parenti del giovane, racconta che R.T., la 45enne di Ronchis (Udine) che avrebbe provocato l'incidente, ha denunciato il padre della vittima, Giorgio Rizzetto.

Quest'ultimo si è quindi ritrovato iscritto nel registro degli indagati presso la Procura della Repubblica di Udine con l'ipotesi di reato di cui all'articolo 612 del codice penale: minacce. "Che cosa esattamente la signora imputi a Rizzetto - precisa Studio 3A - ad ora non è dato di conoscere: è tutto coperto dal segreto istruttorio. Si sa solo che ci si riferirebbe a fatti avvenuti lo scorso aprile". "Non so davvero cosa si sia inventata ancora", ha commentato il papà del giovane.

Il caso è tristemente noto. Marco Rizzetto, la sera del 2 maggio 2014, sta provando la sua Ford Fiesta nella zona industriale East Park di Fossalta di Portogruaro, e procede per la sua strada con diritto di precedenza, quando viene travolto ad alta velocità da una Volkswagen Passat che manca quello e altri stop. A guidarla, sotto l'effetto di psicofarmaci, R.T., che si è appartata in auto con l’amante con cui intratteneva una relazione extraconiugale, D.C., 56enne, pure lui di Ronchis, e all’epoca dei fatti anche consigliere comunale: la conducente giustificherà la sua manovra scriteriata sostenendo di aver perso la testa perché inseguita da un’altra vettura, ma i familiari del ragazzo stanno ancora aspettando che dica la verità su questa terza macchina e su chi la guidasse.

Lei per l'omicidio colposo ha già patteggiato 21 mesi, condanna comminatale in virtù della grave condotta tenuta durante e dopo il sinistro e tuttora pendente, ma non ha fatto un giorno di carcere. Tuttavia, è rimasta aperta la vicenda giudiziaria legata alle presunte omissioni, i ritardi e i depistaggi messi in atto per coprire la “tresca”: su questo si sta battendo la famiglia di Marco, assistita da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, a cui i Rizzetto si sono rivolti, attraverso il consulente personale Diego Tiso, per avere giustizia.

"Tutto questo clamore - aggiunge Rizzetto - evidentemente non è gradito ai responsabili della tragedia. Queste persone vorrebbero che su questa vicenda scendesse un silenzio 'tombale', ma nella tomba c'è mio figlio. Io non mi fermerò finché non sarà chiarito una volta per tutte come sono andati i fatti di quella sera e non avrò ottenuto giustizia per mio figlio: gliel'ho giurata al capezzale della sua bara". E aggiunge, con amara ironia. "Violare l’articolo 612 del codice penale, questo sì è un reato gravissimo! Al confronto, la morte di mio figlio con tutte le omissioni e i depistaggi che ne sono seguiti, per non parlare delle lacune nelle indagini, è niente. Sono io il colpevole, non chi salta gli stop e uccide, non chi abbandona un ragazzo al suo destino, peggio di una bestia: queste persone non devono neanche essere indagate".

Il papà di Marco, dunque, va avanti per la sua strada e contrattacca, preannunciando un’altra querela per omissione di soccorso dopo quelle già presentate nei confronti di D.C., questa volta proprio contro R.T., “che non si è mossa dalla sua macchina, pur non essendo immobilizzata né bloccata dentro - accusa -, e, soprattutto, non ha chiamato i soccorsi, che la legge impone sempre di allertare, anche se uno non fugge, come confermato da più sentenze”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ha ammazzato mio figlio, ora mi denuncia": Giorgio Rizzetto nel registro degli indagati

VeneziaToday è in caricamento