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Cronaca

La protesta dei No Nav riempie il canale della Giudecca: razzi contro la Msc

Domenica pomeriggio di musica e contestazione alle Zattere. Nel tardo pomeriggio i barchini dei comitati ambientalisti si sono diretti alla Marittima, cordone delle forze dell'ordine

Sul palco galleggiante davanti alle Zattere si sono susseguiti gli interventi di ambientalisti e studiosi. Non solo parole domenica pomeriggio alla manifestazione del comitato No Grandi Navi contro il transito delle imbarcazioni da crociera attraverso il Canale della Giudecca, anche tanta musica. Canzoni, rap, slogan per chiedere un turismo di massa più sostenibile e di decidere finalmente sull'itinerario alternativo delle crociere in laguna. O meglio, chi è sceso "in campo" domenica chiede tout-court che le grandi navi non entrino proprio nelle bocche di porto. 

Nel tardo pomeriggio, poi, i manifestanti hanno spostato la prua verso la Marittima e si sono diretti verso il Porto. A fronteggiarli un cordone di imbarcazioni delle forze dell'ordine. Virate, qualche frase sopra le righe e fumogeni. Il primo risultato i manifestanti l'hanno ottenuto: i transiti delle navi da crociera sono stati posticipati in serata, quando si presume che l'oscurità (se non altro per motivi di sicurezza) avrebbe potuto riportare la calma dopo l'ennesima "battaglia navale" nel Canale della Giudecca. Le partenze sarebbero dovute slittare, di fatto, alla mattina di lunedì, ma alle 21 la Msc ha avviato i motori per passare nel Canale della Giudecca. Forse pensavano che gli attivisti se ne fossero andati, invece dai barchini sono partiti decine di razzi proprio all'indirizzo del "colosso".

I manifestanti hanno lamentato "virate pericolose" da parte delle forze dell'ordine, dall'altra parte della barricata c'è chi invece dichiara di voler difendere il proprio posto di lavoro e sottolinea il danno causato dalle partenze ritardate delle navi da crociera. Domenica pomeriggio si è registrata quindi l'ennesima dimostrazione che il dibattito sui "condomini galleggianti" che solcano le acque veneziane è ancora caldo e, anzi, si salda ai punti di domanda che riguardano il modo con cui gestire i futuri flussi turistici nel capoluogo lagunare. 

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