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Cronaca Marghera / Via Fratelli Bandiera

Scontri per la casa a Roma, obbligo di firma per un attivista del Rivolta

Un cittadino romeno residente in via Beccaria, come altri tre no global, sarebbe stato riconosciuto mentre lanciava oggetti contro la polizia

C'è anche un esponente del centro sociale Rivolta di Marghera tra i quattro destinatari di obbligo di firma notificati dalla Digos di Roma dopo gli scontri del 12 aprile scorso tra forze dell'ordine e attivisti del Movimento per la casa. Si tratta di un cittadino di nazionalità romena con diversi precedenti alle sue spalle che sarebbe stato riconosciuto dagli operatori della questura mentre lanciava corpi contundenti nei confronti degli agenti. Tra gli altri destinatari di misure cautelari anche un romeno di 22 anni immortalato mentre, indossando contemporaneamente maschera da sci e maschera antigas, lanciava oggetti utilizzando una fionda. Nel mirino pure un altro giovane residente nella Capitale e un'antagonista di Perugia attualmente in carcere a Ferrara.

Secondo la questura capitolina i quattro sono stati riconosciuti mentre lanciavano bottiglie e altri oggetti contundenti divelti dall'arredo urbano circostante nelle vicinanze del ministero del Lavoro, dove "sono stati lanciati anche dei petardi ad altezza d'uomo", dichiarano le forze dell'ordine.

60 POLIZIOTTI FERITI - Sempre per la questura di Roma, dopo il "violento e prolungato assalto oltre 60 operatori dovettero ricorrere alle cure dei sanitari, alcuni per aver riportato lesione di una certa gravità". Nell’immediato furono tratti in arresto, in flagranza di reato, 4 manifestanti, che, dopo l’udienza di convalida, furono sottoposti agli arresti domiciliari.

I CENTRI SOCIALI - Di tutt'altro avviso naturalmente il movimento dei centri sociali del Nordest, che si schierano al fianco del loro esponente: "In quella giornata migliaia di persone hanno sfilato nelle vie della capitale contro l'austerity e le politiche del governo Renzi, che hanno introdotto ulteriori dispositivi di precarizzazione del lavoro e della vita. Così - dichiarano - si dimostra ancora una volta la volontà politica da parte di governo e magistratura di colpire sul piano poliziesco e giudiziario chi lotta per il diritto alla casa, al reddito, a una vita degna. Il corteo del 12 aprile, partecipato e determinato, è stato violentemente attaccato dalla polizia, che ha caricato e rincorso i manifestanti per diverse centinaia di metri, dal ministero del Welfare fino a via del Tritone. Come centri sociali del Nordest, chiediamo l'immediata liberazione degli attivisti, cogliendo l'occasione per rilanciare un'iniziativa politica di lotta capace di costruire, a partire da subito, un semestre di opposizione europea contro le politiche della troika e contro il rigorismo flessibile della nuova Commissione europea".

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