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Cronaca Marghera

Grandi navi scacciate da Marghera i portuali bloccano 600 crocieristi

I lavoratori dello scalo di terraferma preoccupati che i "colossi bianchi" sottraggano spazio alle navi commerciali e fermano i turisti in sbarco

Non le volevano a San Marco, non le vogliono neppure a Marghera. Sembra che il destino delle navi da crociera in laguna sia sempre legato al rifiuto, anche se questa volta a scendere in strada per protestare sono altre categorie e per ben altri motivi. Come riporta il Gazzettino, infatti, mercoledì mattina i lavoratori del porto commerciale della terraferma hanno messo in piedi un presidio lampo per bloccare i 600 turisti che, sbarcati dalla Pacific Princess tra i container e le banchine di Marghera, cercavano di raggiungere il centro storico.

LAVORO A RISCHIO – Per i portuali il messaggio non poteva essere più chiaro di così: le “navi bianche” a Marghera non ci devono venire. Il presidio di mercoledì mattina all’uscita dal terminal Tiv è solo il primo promesso dai lavoratori del porto commerciale, preoccupati che le grandi navi turistiche “rubino” il posto alle navi da trasporto, quelle che garantiscono un impiego a tutti loro. Eppure, nonostante le proteste degli imprenditori del settore e degli stessi operai, questa volta uniti in un fronte compatto di malcontento, il decreto del governo parla chiaro: le navi di stazza superiore alle 97mila tonnellate non sono più le benvolute lungo il canale della Giudecca e così, a partire dal 1 novembre 2014 e finché non sarà scavato il nuovo Contorta – Sant'Angelo, l'unico approdo possibile è quello della terraferma. Ma il nuovo passaggio per San Marco resta oggetto di molte polemiche e i portuali vedono molto più concreta la possibilità della cassa integrazione, di questi tempi sempre in agguato dietro l'angolo.

IN PROTESTA – I lavoratori di Marghera intanto restano sul piede di guerra: ieri, dopo il blocco dei turisti in fase di sbarco, in molti hanno anche fermato le lavorazioni delle navi commerciali ormeggiate nei vari terminal, fermandosi per assemblee improvvise. Lo scontento è palpabile e in molti promettono che questo tipo di proteste è solo all'inizio e proseguirà fino a quando non saranno tutti ascoltati. Giovedì i rappresentanti sindacali incontreranno l’autorità portuale per affrontare il problema, ma la posizione dei lavoratori è chiara: nei prossimi giorni arriveranno in laguna navi da almeno tremila passeggeri alla volta e gli operai del porto sono già pronti a bloccare tutto e tutti. Per il momento la richiesta è semplice: dovranno essere i portuali, e non i dipendenti Vtp, a trattare con le navi turistiche, assicurandosi quindi il lavoro anche in caso di “ridestinazione” delle banchine. Ma per avere il quadro completo di quello che serve ai lavoratori di Marghera bisognerà aspettare la riunione con i sindacati.

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