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Cronaca

"Venezia è in pericolo, colpa delle grandi navi", lo dice anche il Wmf

Il World Monuments Fund ha inserito la laguna tra i 67 siti storici e archeologici di rilevanza mondiale più a rischio per il prossimo anno

Venezia è in pericolo, e a metterla in questa condizione sono i turisti. Questo sembra dire il World Monuments Fund (Wmf) inserendo il capoluogo lagunare nell'elenco dei 67 siti storici e archeologici di rilevanza mondiale più a rischio per il 2014. Le ragioni dell'inclusione della città dei canali tra i luoghi in pericolo è presto detta: a mettere a rischio l'ecosistema lagunare sarebbero il turismo incontrollato e l'esplosione del settore crocieristico. A tale riguardo il presidente del Wmf Bonnie Burham è molto chiaro: o le istituzioni italiane (Comune di Venezia in primis) fanno qualcosa alla svelta o la città che per molti è “la più bella del mondo” rischia di venire irrimediabilmente danneggiata.

CRESCITA PERICOLOSA – Secondo Burham, ripreso anche dalla Nuova Venezia, il turismo delle “grandi navi” starebbe rovinando non solo la città, ma anche la qualità della vita degli abitanti. Il settore è cresciuto in maniera incontrollata, arrivando in cinque anni ad aumentare del 400 per cento, con circa 20mila visitatori al giorno durante i picchi stagionali. Numeri che il piccolo e delicato gioiello dell'Adriatico fatica a sopportare e a metabolizzare. Moto ondoso ed esodo di residenti, sempre secondo il Wmf, sarebbero poi conseguenze allarmanti proprio di questo trend rovinoso e le proteste dei vari gruppi contrari ai “colossi del mare” sono per l'organismo internazionale la prova concreta di come l'insofferenza dei cittadini verso queste realtà sia sempre più marcata. Assieme a Venezia sono stati inseriti nel rapporto anche altri tre siti italiani, il centro storico dell’Aquila, le uccelliere Farnese sul colle Palatino a Roma e il sito archeologico del Muro dei Francesi vicino Ciampino.

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