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Cronaca

Maturità sotto attacco: "Hacker veneziano tenta di impossessarsi delle prove scritte"

La polizia postale ha denunciato un gruppo di pirati informatici che al termine dell'anno scolastico avrebbero attaccato il sito Invalsi. Indagato un 17enne della nostra provincia

Maturità sotto attacco a causa di hacker pronti a "bucare" il sito della società Invalsi. L'indagine della polizia postale di Roma si è allargata fino al Veneziano, dove abita uno dei quattro giovani presunti pirati informatici nei cui confronti sono scattati sequestri e perquisizioni. Si tratta di un minorenne di 17 anni. Il sospetto è che assieme ad altri tre giovanissimi abbia cercato di carpire informazioni sull'imminente esame di maturità, per poi magari rivenderle al miglior offerente. Il ragazzo, che negli ultimi giorni ha subito una perquisizione domiciliare scattata all'alba, quest'anno non deve sostenere l'esame di Stato. Quindi a rigor di logica non aveva un interesse diretto nel venire a conoscenza di informazioni riservate (lo avrà nel prossimo futuro).  Gli investigatori hanno chiuso una lunga indagine che ha coinvolto non solo il ragazzo della nostra provincia, ma anche giovani di Torino, Firenze e Matera. Sono state controllate le loro abitazioni, requisendo computer e dispositivi utilizzati per portare a termine le attività illecite contestate. Portati via computer, tablet e cellulari. Ora le indagini continuano per capire se effettivamente siano loro dietro gli indirizzi Ip "incriminati" o se, al contrario, fosse stato qualcun altro a entrare nel sito della società Invalsi, magari perché insegnante o comunque utente autorizzato.

I quattro in ogni caso sono stati denunciati per "accesso abusivo a sistema informatico di pubblico interesse" e avrebbero commesso l'intrusione al termine dell’anno scolastico 2015-16. Si trattò di un attacco informatico del tipo «SQL injection» ai danni del sito web www.invalsi.it. L’obiettivo, secondo le forze dell'ordine, era di acquisire il controllo del sito e, di conseguenza, di impossessarsi illecitamente dei dati contenuti nei database della società, che ha il compito di preparare i testi delle prove scritte della Maturità.

Le successive attività tecniche di analisi delle esigue tracce informatiche lasciate dagli hacker, che si sono sempre mossi molto cautamente sfruttando le opportunità di anonimizzazione offerte dal cosiddetto "darknet", hanno consentito agli investigatori di isolare gli indirizzi IP utilizzati, arrivando quindi agli indirizzi fisici veri e propri dei pirati, attribuendo loro la responsabilità dell'attacco al sistema Invalsi. 

L'operazione è stata coordinata dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) della polizia postale, con il supporto dei compartimenti di Venezia, Torino, Firenze e Matera, arriva a poche ore dal lancio della campagna “Maturità al sicuro”, attraverso la quale la Postale, in collaborazione con il portale Skuola.net, intende debellare il fenomeno delle "bufale" e delle leggende metropolitane che ruotano intorno alle prove d’esame, per evitare che gli studenti, oltre a perdere tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della soffiata giusta.

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