Il punto di primo soccorso "base" degli abusivi, infermiera nei guai

Non solo controlli e sequestri sulla spiaggia ma anche caccia ai depositi di materiale irregolare. Come ogni fine settimana estivo, è stato intenso il lavoro degli agenti della polizia locale a Jesolo. Gli accertamenti hanno portato a degli sviluppi per certi versi clamorosi domenica, quando, dopo una serie di appostamenti, all’interno di un punto di pronto soccorso estivo in zona Pineta è stato rinvenuto un magazzino con oltre 130 pezzi di merce contraffatta, utilizzato dagli abusivi che lo utilizzavano per prelevare i prodotti da vendere ai turisti al mattino prima di iniziare la loro attività illecita nella spiaggia. 

La stessa merce che non veniva venduta era poi deposta alla sera. Il tutto, purtroppo, con la complicità del personale che gestisce il punto di soccorso, che non dipende dall'Ulss10. Il materiale era custodito all’interno di sacchi e borsoni, costituito da borse, portafogli, cinture, foulard delle più prestigiose marche. Da segnalare che ogni oggetto era munito anche di certificato di garanzia di genuinità del prodotto, ovviamente anche questo falso. L’attività sull’arenile ha comportato invece nel fine settimana il sequestro di oltre 4mila oggetti, tolti dalla vendita abusiva sulla spiaggia. La posizione dell'infermiera sorpresa domenica mattina vicino alla merce contraffatta è ora al vaglio: rischia una denuncia per favoreggiamento.

"Quello del pronto soccorso è un servizio erogato da Jesolo Turismo - dichiara l'azienda - dato in appalto a una ditta esterna. Riteniamo, pertanto, che nessun dipendente della Jesolo Turismo possa essere coinvolto nei fatti sopra riportati dalla polizia locale. Abbiamo avviato una indagine interna per capire come si sono svolti i fatti e se ci sono delle responsabilità specifiche. Una volta acquisiti questi elementi, ci muoveremo di conseguenza".