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Cronaca San Marco / Riva del Carbon

"Salva Venezia" resta nel cassetto, sale la preoccupazione in laguna

Il Governo deve ancora inserire nel Milleproroghe l'emendamento che mitiga i tagli per il Comune. I tempi stringono, alla Camera il 13 febbraio

Si allungano i tempi di conversione del decreto che dovrebbe mettere in sicurezza i conti di Venezia. O meglio, ancora l'emendamento al Milleproroghe pro Ca' Farsetti il Governo non l'ha presentato, generando qualche preoccupazione tra i dipendenti comunali. Con l'emendamento, infatti, potranno essere mitigate le conseguenze dello sforamento del Patto di Stabilità, superando il blocco degli investimenti e delle assunzioni. Come riporta la Nuova Venezia, l'Esecutivo può comunque presentare la norma (annunciata nelle settimane scorse) in ogni momento prima dell'inizio del suo iter di approvazione tra Camera e Senato. Dopodiché il Milleproroghe dovrebbe essere presentato, con circa mille emendamenti, dal 13 febbraio a Montecitorio, per poi "sbarcare" al Senato la settimana successiva. Deadline il primo marzo.

A spendersi in prima persona per il "Salva Venezia" a suo tempo ci fu il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che durante un incontro con il commissario straordinario Vittorio Zappalorto e il sub-commissario al Bilancio Vito Tatò, prospettò questa soluzione "minima". La delegazione lagunare sperava infatti in qualcosa di più rispetto a quanto già promulgato l'anno scorso. Fatto sta che senza questo emendamento la situazione dei conti del Comune diventerebbe ancora più insostenibile. Intanto in laguna si attende anche la risposta da Roma sul piano pluriennale di rientro del deficit che il commissario ha intenzione di mettere a punto prima della fine del suo incarico. Un piano straordinario che dovrebbe svilupparsi in un arco di tempo di tre anni.

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