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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Scorzè

Ilnor Scorzé, la politica locale sostiene i lavoratori di Gardigiano: la lettera del Pd

Il segretario metropolitano del Pd e consigliere comunale di Scorzè, Gigliola Scattolin, scrive al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda: "E' urgente un intervento diretto"

A sostegno dell'azienda di laminati di Scorzè, la Ilnor, da quasi due mesi coinvolta in una vertenza contro la chiusura dello stabilimento veneziano, interviene il segretario metropolitano del Pd e consigliere comunale di Scorzè, Gigliola Scattolin, con una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.

"Le pongo all’attenzione la vicenda - scrive Scattolin - della ditta di Gardigiano che con la chiusura rischia di trascinare nel baratro il lavoro di oltre 110 dipendenti. L’appello che rivolgo è di un intervento diretto del ministero su una crisi industriale complessa, ponendo in campo tutte le strategie. La invito anche a valutare la possibilità di favorire l’acquisizione dell’azienda da parte di altri gruppi industriali, con l’obiettivo di valorizzarla".

 Spiega il segretario del Partito Democratico, "La Ilnor è una realtà produttiva storica nella Città Metropolitana di Venezia, dove ha sede dal 1961. È un’azienda modello nella produzione manifatturiera nordestina con competenze, professionalità, qualità, ottimi impianti (fonderie e laminatoi da poco rinnovati), forza lavoro altamente qualificata, esperienza di oltre 50 anni di presenza nel mercato, capacità di esportazione, certificazioni. Produce nastri laminati a freddo in ottone, bronzo e rame destinati al settore automobilistico, elettronico, elettrico, idrosanitario e delle telecomunicazioni coprendo buona parte del mercato europeo. Negli ultimi anni la produzione ha incluso anche nastri stagnati, nichelati ed argentati elettricamente".

Questa la vicenda, che Scattolin espone al ministro: "L’azienda attorno al 2010 si trovava in difficili condizioni finanziarie – sottolineo finanziarie e non produttive - a seguito di due fattori concomitanti: da una parte gli investimenti fatti negli anni scorsi per potenziare e migliorare i processi di laminazione, scelta che però, alla lunga, si è poi dimostrata vincente. Dall’altra la crescita esponenziale del costo delle materie prime come il rame. Viene perciò rilevata nel 2010 dalla Eredi Gnutti Metalli con la prospettiva di un rilancio. Non avviene così. L’azienda secondo i sindacati manca di un vero piano industriale e si privilegia il taglio dei costi. Il 1 aprile 2017 tutto il personale dell’azienda rimane a casa, in cassa integrazione straordinaria".

 E conclude la consigliera comunale di Scorzè: "A fronte dell’eccezionalità della situazione, quindi, ritengo che non siano sufficienti gli strumenti che possono mettere in campo istituzioni locali o regionali, ma è urgente un intervento diretto del ministero dello Sviluppo Economico. Certa della sua sollecitudine, saluto cordialmente".
 

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