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Cronaca Mirano / Via Luigi Mariutto

Inaugurata l'Emodialisi a Mirano, Zaia: "Continueremo a investire, è solo l'inizio"

Il presidente della Regione: "Leggenda metropolitana che chiuderemo gli ospedali. L'azienda zero aiuterà le economie di scala, al posto di avere 21 voci di spesa ne avremo una sola"

Cinque mesi di intenso lavoro, ma ora per l'Ulss 13 il nuovo centro di Emodialisi di Mirano è realtà. Il taglio del nastro mercoledì mattina, alla presenza del presidente della Regione, Luca Zaia, il quale ha sottolineato come gli investimenti nel settore continueranno:  "Quando sono arrivato ho trovato un buco di più di 1 miliardo di euro - ha dichiarato - ora siamo riusciti con pesanti sacrifici a ripianare tutto. Iniziamo a investire e continueremo". Il nuovo Reparto è stato realizzato trasferendo a Mirano la vecchia Dialisi che aveva sede a Noale, e si affianca all’altro polo di Dialisi dell’Ulss 13, che continua ad operare a Dolo. A tagliare il nastro del nuovo Centro di Emodialisi, nella mattinata di mercoledì, è stato anche il direttore generale dell'azienda sanitaria Giuseppe Dal Ben, assieme al sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, del primario della UOC di Nefrologia-Dialisi Gina Meneghel, e di molti dipendenti dell'azienda sanitaria e cittadini.

Inaugurazione del nuovo centro di emodialisi a Mirano

“Questo giorno  in cui la sanità di questo territorio si ritrova potenziata – ha commentato il dg Dal Ben – è un giorno di festa, e contiamo che a questo momento lieto ne seguano altri, quando presenteremo le molte riorganizzazioni a cui stiamo lavorando. Qui oggi vediamo come una lungimirante programmazione porta vantaggi per i cittadini: la necessità di trasferire la Dialisi di Noale a Mirano è coerente infatti col disegno regionale di riorganizzazione delle attività assistenziali delle varie Ulss venete e della nostra in particolare. Secondo questo ampio disegno di rinnovamento, il presidio sanitario di Noale va riconvertito in polo territoriale per le attività riabilitative e ambulatoriali; e proprio grazie a questo disegno complessivo, lo spostamento della Dialisi a Mirano è diventato l’occasione per un salto di qualità: abbiamo infatti potuto approntare uno spazio completamente ristrutturato e moderno, sia a livello strutturale che tecnologico, a garanzia di una maggior sicurezza ed efficacia del servizio che viene erogato. È la logica che, grazie alla Regione, sottintende al nostro operato: quella di una sanità di qualità e all’altezza delle legittime aspettative dei cittadini”.


 
IL NUOVO REPARTO. Il nuovo Centro, la cui realizzazione è avvenuta con un complessivo finanziamento regionale di 1.293.505,17 euro, garantirà il servizio Emodialisi con una dotazione di 14 posti letto distribuiti su una superficie complessiva di circa 665 metri quadri. I lavori di realizzazione erano partiti nell’autunno dello scorso anno, ma solo da gennaio 2016 hanno subito una accelerazione che ha permesso di completare l’opera nei tempi previsti.

ZAIA: "CHIUDEREMO GLI OSPEDALI? LEGGENDA METROPOLITANA". “In Veneto ci sono 68 ospedali, e 68 rimarranno - ha dichiarato il presidente del Veneto prima del taglio del nastro - Che si voglia chiudere o ridimensionare è una leggenda metropolitana priva di qualsiasi fondamento. L’ennesima dimostrazione è questo nuovo reparto dell’ospedale di Mirano. Abbiamo investito negli anni scorsi, lo abbiamo fatto anche di recente pur a fronte di pesanti tagli orizzontali dello Stato, continueremo a farlo in futuro, anche grazie al fatto che ci siamo tolti di mezzo un miliardo e 300 milioni di debiti con i fornitori che si erano accumulati negli anni. Ecco un esempio della sanità del futuro: qualità tecnologica, professionalità spiccate, prestazioni elevate tenendo il paziente sempre meno in ospedale, ma continuamente assistito e curato”.

ZAIA E LA RIFORMA DELLA SANITA'. Zaia ha fatto anche riferimento alla nuova riforma del sistema sanitario in questi giorni in discussione in Consiglio regionale: “Vogliamo rivedere e migliorare – ha detto – alcuni aspetti amministrativi ottenendo economie di scala che ci permettano di trasferire risorse sulle cure e sugli acquisti dei macchinari. Le Ulss diminuiranno da 21 a 9 e l’Azienda Zero sulla quale tanto si è polemizzato, altro non è che la sintesi di 21 uffici legali, 21 uffici tecnici, 21 uffici acquisti e via dicendo, che non ha alcun senso mantenere quando le loro funzioni possono più utilmente essere espletate da un nucleo centrale che risparmia e dà risultati uguali e migliori. E’ da sfatare – ha aggiunto – anche la voce che si sta mettendo in giro che l’intero budget della sanità verrebbe alla fine gestito da una persona sola. Niente di più falso – ha concluso – prova ne sia che ogni Ulss manterrà il proprio bilancio da gestire, che il riparto sarà fatto come sempre dalla Regione dopo le annuali battaglie romane contro gli sprechi e i privilegi a chi spreca, che il Consiglio regionale manterrà tutte le sue prerogative, così come le conferenze dei sindaci”.  

IL REPARTO DI EMODIALISI. Il Centro si trova al piano terra dell’area nord-ovest dell’edificio OM23: una collocazione caratterizzata da una immediata accessibilità dall’esterno, grazie alla vicina doppia rampa che si innesta sulla viabilità dedicata del Pronto Soccorso, di facile raggiungibilità dall’interno attraverso la strada principale dell’ospedale. La realizzazione del nuovo Centro Dialisi non ha stravolto la situazione, né per quanto concerne la struttura, né in termini di morfologia dell’edificio, e si è articolato attraverso la riorganizzazione e rivisitazione di spazi preesistenti e al necessario adeguamento dei sistemi tecnologici. Lo sviluppo dell’area dell’unità operativa è scandito da una duplice serie di locali disposti ai due lati di un corridoio centrale, ma connessi funzionalmente, di cui il primo, prossimo all’ingresso principale, accoglie i locali di supporto ai trattamenti (un ambulatorio, la tisaneria, uno studio medico e quello della caposala) e quelli accessori (depositi, servizi igienici, i locali tecnici, gli spogliatoi); il secondo ospita invece gli ambienti attrezzati con i letti per i dializzanti. Quest’ultimo è costituito di tre stanze di circa 50 mq ciascuna, con quattro posti letto, e di due stanze di circa 15 mq ciascuna, ad un solo posto letto, destinata a pazienti particolarmente debilitati. I tre ambienti di maggiore dimensione sono tra loro visivamente interconnessi mediante ampie superfici vetrate che si estendono lungo il corridoio centrale e in corrispondenza degli elementi divisori; all’occorrenza gli ambienti possono essere isolabili e schermabili per garantire momenti di particolare privacy. Completano l’area di supporto alle terapie la stanza del personale infermieristico e il locale osservazione e medicazione.
 
LA TECNOLOGIA. I sistemi tecnologici sono di tipo innovativo e disegnati per garantire la massima sicurezza degli assistiti e degli operatori. In particolare si evidenzia: l’impianto di osmosi è alimentato in modo indipendente da componenti e attrezzature dedicate all’avanguardia (serbatoio, trattamento acqua con processo di biosmosi, ecc.), alloggiate direttamente in reparto, il che aumenta la sicurezza del servizio salvaguardandolo da soluzioni di continuità. Gli ambienti sono caratterizzati da apparecchi illuminanti di ultima generazione a basso abbagliamento diretto (UGR); ogni posto letto consta di una propria postazione TV che il paziente, provvisto di auricolare, può regolare in maniera autonoma a mezzo di telecomando con cui può attivare anche la chiamata infermiere. Ogni postazione è dotata di trasmissione dati (in alternativa con wi-fi) per poter lavorare eventualmente, durante la terapia, con il proprio portatile. L’impianto di climatizzazione è integrato con un sistema a soffitto radiante ad elevate prestazioni con diffusori regolabili sia per il riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo. Le sale terapia sono alimentate da quadri elettrici con trasformatori d’isolamento ad uso medicale del tipo generalmente utilizzato per le più sofisticate camere operatorie, capaci di garantire la massima sicurezza contro il rischio elettrico.
 
LA STORIA. La Unità Operativa Complessa di Nefrologia Dialisi dell’attuale Ulss 13, diretta dalla dottoressa Gina Meneghel sin dal 2000, nasce a Dolo nel 1972 con 10 posti degenza e 6 posti tecnici che aumenteranno poi negli anni. Solo nel 1984 nasce un piccolo Centro Dialisi a Noale, semiassistito, con consulenza nefrologica. Nel corso degli anni, parallelamente all’aumentare della prevalenza della patologia, i servizi crescono. Attualmente a Dolo vi sono 24 posti letto per dialisi extracorporea (di cui 20 per malati cronici, 2 per acuti e 2 contumaciali), un reparto di Nefrologia di 10 posti letto per degenza ordinaria, un servizio di Dialisi Peritoneale e numerosi ambulatori, oltre all’attività ambulatoriale chirurgica per l’allestimento di accessi vascolari per dialisi. A Noale era fino ad oggi presente solo il servizio dialisi con 14 posti letto e un ambulatorio divisionale, che ora si trasferisce a Mirano. 
 
I NUMERI. La malattia renale cronica (MRC) è una patologia in costante crescita ogni anno ed è ormai un problema clinico e sociale importante. Il 10% della popolazione adulta ne è affetta, ma di questi più del 30% è malata e non lo sa. Se la patologia viene affrontata tempestivamente è possibile evitare o almeno ritardare la dialisi. Fondamentale è agire sugli stili d i vita che comprendono una dieta sana ed equilibrata (con poco sodio e proteine), la promozione del movimento (quando si può evitare di prendere l’auto e fare una passeggiata o un giro in bicicletta), evitando il più possibile l’uso e abuso di alcol e fumo. Una malattia, quella che colpisce i reni, che spesso è correlata ad altre patologie, quelle cardiovascolari in primis, ma è anche legata al diabete, all’ipertensione e all’obesità. La UOC di Nefrologia e Dialisi dell’Ulss 13 segue attualmente circa 280 pazienti in terapia sostitutiva cronica della funzione renale, di cui 125 in dialisi extracorporea, (che si recano almeno tre volte alla settimana presso il servizio), 35 in dialisi peritoneale (domiciliare), più di 110 trapiantati, oltre ad un elevato numero di pazienti in insufficienza renale acuta che necessitano di terapia dialitica, circa 1000 dialisi per acuti (Rianimazione e UTIC). Esiste poi, oltre alla degenza ordinaria con circa 400 ricoveri l’anno, l’ampia attività ambulatoriale con oltre 9000 accessi/anno.

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