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In Arsenale in mostra il passato e il futuro della polizia a cavallo tra cinema e realtà

Inaugurata sabato mattina l'esposizione "La polizia nel cinema italiano - retrospettiva cinematografica" con auto e divise d'epoca

Fino a martedì 12 settembre (dalle 10 alle 18) la Torre di Porta Nuova e la Tesa 113, all'Arsenale di Venezia, ospitano la mostra “La Polizia nel Cinema italiano – Retrospettiva Cinefotografica”, fortemente voluta dal questore di Venezia, Danilo Gagliardi, e realizzata, quale evento collaterale della 74. Mostra internazionale d'Arte cinematrografica, grazie alla collaborazione del Comune di Venezia e delle sue società partecipate Vela e Actv.

L'inaugurazione si è tenuta sabato mattina, alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, del Capo della Polizia, nonché direttore generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli, del prefetto e del questore di Venezia, Carlo Boffi e Danilo Gagliardi, e del presidente della Biennale, Paolo Baratta.

Al taglio del nastro, spettato al prefetto Gabrielli, è seguita la visita della Torre di Porta Nuova, che ospita l'esposizione di locandine e foto di film famosi della storia del cinema italiano in cui la Polizia di Stato gioca un ruolo importante, ma offre anche la possibilità di assistere alla proiezione di una serie di spezzoni significativi di polizieschi, comici o drammatici, prodotti dagli anni '50 ai giorni nostri. Si va dai classici, come “Guardie e Ladri”, “I soliti ignoti” e “Totò e Carolina” di Mario Monicelli, oppure ancora “I mostri” di Dino Risi, a pellicole molto più recenti, quali “Palermo Milano – solo andata” di Claudio Fragasso, “A.C.A.B. All Cops Are Bastards” di Stefano Sollima o “Diaz – Non pulire questo sangue” di Daniele Vicari.

Una retrospettiva, dunque, che, come ha avuto modo di spiegare nella sua introduzione il questore Gagliardi, “ha una funzione documentaristica, perché cinema e Polizia sono due immaginari, uno dentro l'altro, che incarnano l'evoluzione della società italiana e aiutano a comporne una memoria condivisa”. Elemento importante dell'esposizione – sottolineato dal Capo della Polizia – è che “proprio in un'occasione auto-celebrativa come questa ci sia spazio anche per pellicole in cui vengono tematizzati gli errori delle forze dell'ordine. Un'amministrazione forte e sicura ha infatti la capacità e il coraggio di riconoscerli, perché i singoli sbagli nulla tolgono all'affidabilità e alla solidità dell'Istituzione”.

La mostra comprende poi anche, alla Tesa 113, oggetti “culto” della polizia, dalle uniformi storiche, alle diverse autovetture e motociclette in dotazione dell'Arma. “Ho abbastanza capelli bianchi per ricordarle tutte – ha scherzato in merito il presidente Baratta aprendo il suo intervento -, ma quel che mi ha lasciato più sorpreso è che non mi aspettavo di veder sfilare qui le ultime dive in concorso della Mostra, su un tappeto rosso virtuale”. La storia delle volanti della Squadra mobile fa insomma parte dell'immaginario collettivo italiano e il cinema ne è stato e ne è il narratore, con le sue diverse sfumature.

“Mi preme sottolineare che questa non è soltanto una mostra – ha commentato infine il sindaco Brugnaro – ma un modo per dire un grande grazie alle donne e agli uomini della Polizia e di tutte le Forze dell'Ordine, che ogni giorno lavorano per garantire la nostra sicurezza. In particolare qui a Venezia, sotto il coordinamento del prefetto Boffi, abbiamo avviato un percorso di collaborazione tra tutte le Forze dell'Ordine, che potrebbe diventare un esempio a livello nazionale. Voglio allora davvero ringraziare il governo, per l'aiuto e l'attenzione che sta dando a Venezia: la presenza dello Stato qui è davvero molto sentita. E colgo l'occasione – ha concluso il primo cittadino – per rivolgermi al ministro dell'Intero Marco Minniti, perché se vorrà essere nostro illustre ospite, saremo lieti di riceverlo a Venezia”.

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