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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Jesolo / Via Levantina

Zaia inaugura la "Spiaggia di Nemo": "Ospedale unico? Idea morta e sepolta"

Presidente del Veneto: "Continiamo a investire su San Donà, Portogruaro e Jesolo. Qui apriamo un tratto d'arenile a misura di tutti. Disabili e non". Zoggia: "Volàno per il turismo"

"Ospedale unico in Veneto orientale? Idea morta e sepolta per sempre". Questo il giudizio del presidente del Veneto Luca Zaia, in occasione dell'inaugurazione della rinnovata "spiaggia di Nemo", tratto di arenile jesolano a misura di disabile. Presenti il sindaco della località balneare, Valerio Zoggia, e il direttore generale dell'Ulss10, Carlo Bramezza. "Noi sulla sanità del Veneto orientale continuiamo a investire, ma sui tre ospedali che già ci sono. Ossia Portogruaro, San Donà e Jesolo. Proprio la cerimonia di oggi ne è la dimostrazione. Gli immancabili gufi lo hanno dato per morto a più riprese l'ospedale di Jesolo, invece vengo spesso volentieri da queste parti perché c’è sempre una novità da inaugurare, nuovi macchinari, nuovi servizi, nuove cure nell’ospedale, una spiaggia di grande significato, probabilmente l’unica totalmente inclusiva d’Italia, come quella per cui ci troviamo qui oggi. Anche sui reparti di Ginecologia/Ostetricia di Portogruaro e San Donà stiamo lavorando e investiremo, ma servirà del tempo perché non abbiamo ancora la bacchetta magica”. 

La rinnovata "spiaggia di Nemo" si trova sul litorale di fronte all'ospedale. Dalla nascita nel 2014 si è evoluta e fornisce tutti i migliori servizi utili per la fruizione da parte di chiunque, ma in particolare per le persone diversamente abili. “Quando partecipai all’inaugurazione del 2014 – ha ricordato Zaia – dissi al direttore generale Bramezza che era un’ottima realizzazione, ma che sarei tornato solo per inaugurare una spiaggia totalmente inclusiva, non solo per disabili, non un ghetto, ma uno stabilimento balneare con tutti i servizi e con la capacità di non escludere nessuno. Questo inauguriamo oggi – ha aggiunto – un gioiello per tutti, anche per chi nella vita ha avuto meno fortuna”. 

La nuova spiaggia sarà gestita per tre anni dalla Jesolmare Servizi Turistici, potendo offrire nuovi percorsi di accesso facilitato, lettini e sdrai rialzati rispetto all’altezza tradizionale, 56 ampie piazzole con pedane per l’accesso in carrozzina, gazebo con pavimentazione rigida per gruppi o utenti singoli che necessitano di spazi molto ampi, servizi igienici dedicati, docce con acqua calda, filodiffusione per accostare la musica ai benefici elioterapici. Ci sono postazioni di salvataggio con unità cinofila, sedie a rotelle che permettono a chi ha problemi motori di immergersi in acqua. L'organizzazione della spiaggia è stata predisposta con la consulenza del presidente nazionale della Società Italiana Disability Manager (SIDiMa), Rodolfo Dalla Mora. Inoltre, con l’evoluzione della Spiaggia di Nemo, la concessione che l’Ulss10 ha dato in gestione a Jesolmare è stata ampliata per fornire nuovi servizi al litorale jesolano, come un parco giochi dedicato a bambini sia normodotati che disabili, un’area VIP e una zona dedicata ai turisti e ai loro animali d’affezione nota come “Bau Bau Beach". "Si sta aprendo una nuova fetta di mercato per Jesolo - ha commentato il sindaco Valerio Zoggia - perché riceviamo richieste e prenotazioni da tutta Italia. Dalla Liguria, dal Lazio, dalle Marche per esempio". 

Naturalmente continua a rimanere d'attualità la discussione sulla riforma sanitaria regionale: “68 ospedali ci sono e 68 rimarranno anche con la riforma che stiamo discutendo in questi giorni in consiglio regionale – ha tenuto a sottolineare Zaia – perché nessuno verrà né declassato né tantomeno dismesso, mentre invece investiremo ancora in strutture, in alta tecnologia, in cure più moderne che tengano le persone in ospedale il minor tempo possibile e tornino a casa curate e guarite ancor meglio di oggi. Non ascoltate – ha detto rivolto ai presenti – gli immancabili gufi secondo i quali avremmo chiuso ospedali, i bambini sarebbero nati per strada, gli anziani sarebbero morti sulle panchine di un parco. La realtà è l’esatto contrario: gli ospedali crescono strutturalmente e tecnologicamente, i servizi cambiano ma solo per migliorare, l’età media in Veneto è salita a 82 anni e tre mesi, le donne colpite da tumore al seno guariscono nel 95% dei casi; gli americani del Craig Hospital, guru della riabilitazione, vengono a Motta di Livenza e sgranano gli occhi. L’unica differenza è che in America una settimana di riabilitazione si paga 15 mila dollari e a Motta tutte le cure sono gratuite. Ricordiamocene quando viene voglia di lamentarsi perché il purè è poco saporito”.

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