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Cronaca Cavarzere

Gli incendiano il bar, assicurato, ma non ottiene alcun risarcimento

Titolare dell'esercizio un uomo di Cavarzere. La polizza, regolarmente pagata, non copre le strutture in legno. Proprio il materiale di cui era fatto il locale pubblico lungo il Gorzone

Gli incendiano il bar, assicurato, ma niente risarcimento: la sua compagnia non copre le strutture in legno. Eppure, proprio di quel materiale è fatta la struttura adibita a locale pubblico. Vittima del fatto una famiglia di Cavarzere che gestiva l'esercizio e che da un anno è a terra. L'episodio è riportato da Studio 3A.

L'escalation

Il gestore ha pagato le rate del premio di 1200 euro l’anno, per nulla. La famiglia titolare del bar “Alla Baita”, in località Braghetta, un anno fa è stata messa in ginocchio dal rogo con dolo del loro esercizio. Un episodio grave, quello accaduto nella notte del primo luglio 2018, sulla cui matrice dolosa ci sarebbero pochi dubbi: i carabinieri del posto hanno trovato bottigliette di plastica con residui di liquido infiammabile, un rampino, guanti, l’hard disk del sistema di video sorveglianza distrutto. Un quadro reso ancora più inquietante dall’escalation criminosa di cui i titolari del locale sarebbero stati oggetto, regolarmente denunciata agli inquirenti.

Le indagini

Appena tre mesi prima, il 29 marzo 2018, era stato commesso un atto analogo cui vanno aggiunte altre azioni vandaliche e di “sabotaggio” precedenti. Con il primo rogo i danni erano rimasti contenuti e l’attività aveva potuto continuare. Il secondo tentativo, invece, ha raggiunto lo scopo dei suoi autori devastando il locale che, trovandosi lungo il canale Gorzone, in area demaniale, era costituito da strutture in legno. Sull’incendio la Procura di Venezia, con il pubblico ministero Elisabetta Spigarelli, ha aperto un procedimento penale contro ignoti di cui sono ancora in corso le indagini preliminari.

L'assicurazione

Il locale, posto subito sotto sequestro, è stato dissequestrato dall’autorità giudiziaria ma i danni riportati sono ingenti, alla struttura e alle attrezzature, distrutte dalle fiamme. La famiglia vorrebbe riprendere l’attività e ne avrebbe i diritti e le possibilità: dopo il primo incendio di marzo, infatti, aveva deciso di assicurare l'esercizio rivolgendosi a un assicuratore conosciuto e sottoscrivendo una polizza da 1.193,76 euro annui: premio regolarmente saldato.

La denuncia

I titolari del locale hanno proceduto alla stima del danno: oltre centomila euro. Un’ingente somma che avrebbe permesso loro di ripartire. Al momento di incassare, però, la doccia fredda. Nella polizza era esclusa la copertura della garanzia per le strutture lignee. La società avrebbe imputato al cliente la colpa di aver fornito dichiarazioni inesatte in sede di conclusione del contratto, generando una rappresentazione non veritiera del rischio stesso. Il risultato è che il pubblico esercente e la sua famiglia si trovano economicamente in gravi difficoltà. Studio 3A ha preso in carico il caso, e ha fatto sapere di essere disposta ad adire le vie legali, compresa la denuncia penale nei riguardi dell’assicuratore.

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