Il fumo nero si è levato alto in cielo verso l'ora di pranzo. Tanto che la nube è stata visibile distintamente dal centro di San Donà di Piave, nonostante il rogo si sia sviluppato a Musile. A finire vittima delle fiamme un capannone della ditta di pollame La FIorita, con sede in via Filzi, con parte del tetto ancora in eternit. I danni sarebbero ingenti. Parte della struttura, infatti, circa un quarto, a causa della violenza dell'incendio è crollata nonostante gli sforzi dei pompieri, intervenuti con la squadra di stanza a San Donà, con il nucleo Nbcr (nucleare, batteriologico, chimico e radiologico). Il capannone è collassato su se stesso nella zona centrale.

"In trincea" anche un'autobotte, che ha avuto ragione del rogo solo dopo un paio d'ore. La causa dell'incendio è stato accertato essere accidentale. Nel capannone, lungo un centinaio di metri, infatti, gli operai erano al lavoro per sostituire le vecchie gabbie con altre in regola con le nuove normative europee. Fortunatamente nessuna delle 40mila galline (per 30mila uova al giorno) che avrebbero potuto essere presenti si trovava all'interno dell'edificio al momento dell'allarme.

Forse un cavo elettrico, forse un flessibile incandescente, e dalla scintilla iniziale l'incendio si è propagato in un amen a gran parte della struttura. Il capannone non è stato posto sotto sequestro, ma l'area è stata comunque delimitata per evitare che in caso di ulteriori crolli qualcuno possa rimanere ferito.. Sul posto i tecnici dell'Arpav per effettuare i campionamenti necessari per accertare l'assenza di esalazioni tossiche (causa amianto) nell'atmosfera. L'eternit, come si vede dalle foto dall'alto, è stato comunque intaccato dalle fiamme. Irrimediabilmente danneggiati anche i pannelli fotovoltaici, molto costosi.