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Cronaca Marghera / Via Luigi Pasini

Viaggio nell'ultima palazzina delle Vaschette: "Alloggi occupati e degrado totale" VIDEO

Marghera, parla l'ultimo inquilino che "resiste" nella zona di via Pasini. "Andrò via quando avrò un'alternativa dal Comune". Montagne di immondizia e sporcizia. Giovedì un incendio

Fiamme e fumo al civico 103 di via Pasini a Marghera: solo l'ultimo, cronologicamente, dei problemi che affliggono la sola palazzina rimasta in piedi in zona Vaschette. Un'area che, nelle intenzioni del Comune di Venezia, dovrebbe essere oggetto di intervento di riqualificazione al termine dell'abbattimento degli edifici, come stabilito da un accordo di programma datato 2013 (giunta Orsoni) e sottoscritto con Regione e Ater.

Il degrado nell'ultima palazzina delle Vaschette

Qui però ci abita ancora un ultimo residente, un 58enne che vive con l'anziano padre. Si tratta di famiglie di origini dalmate, che avevano ottenuto quegli appartamenti ormai decenni fa. Poi piano piano i nuclei famigliari si sono spostati, lasciando spazio ad altre realtà. Molto meno "tranquille", a giudicare dall'incendio che è divampato giovedì mattina e dalle barriere anti intrusione posizionate alle finestre degli appartamenti, oramai diventati punto di riferimento per sbandati e senzatetto. Al momento delle fiamme all'interno c'erano tra 3 e 4 persone di colore (che poi si sono posizionate nell'area verde antistante) che hanno fatto armi e bagagli e sono riuscite ad allontanarsi per tempo. Loro puntano il dito su altri inquilini che si sarebbero volatilizzati. "Noi non possiamo muoverci - racconta l'inquilino regolare, che abita al civico 101, nello stesso edificio - finché non avremo un'alternativa, che sollecitiamo da anni. Dal 2009, ovvero quando la zona è passata dal Demanio al Comune. In diverse occasioni mi è stata prospettata una soluzione, ma si è sempre concluso tutto con un nulla di fatto".

Il veneziano ripercorre le aree comuni della palazzina, compresi i sotterranei dove si accumulano pattume e cianfrusaglie abbandonate. Per non parlare degli escrementi e dell'odore insopportabile. "Capisco che vivono in una situazione di povertà - commenta - ma questo giustifica solo in parte la sporcizia che creano. Gliel'ho detto, raccogliete queste cose e portatele da un'altra parte".

In mattinata, oltre ai vigili del fuoco, sono arrivati gli operatori di Veritas, i tecnici del Comune e il parroco di Gesù Lavoratore, don Luca. Operai di una ditta specializzata hanno applicato delle grate alle finestre. L'incendio è stato spento velocemente, mentre l'appartamento è stato posto sotto sequestro per gli approfondimenti del caso. "Quello che chiedo è che il Comune trovi per me e per mio padre una soluzione - conclude il 58enne - non si può vivere in queste condizioni. Poi quando me ne sarò andato demoliranno tutto, ma non posso finire su una strada".

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