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Cronaca Dolo

Inciampa sul cordolo della pista ciclabile, pedone contro il Comune

Il responsabile delle Manutenzioni stradali di Dolo rinviato a giudizio per lesioni colpose. Un 64enne l'anno scorso si ruppe la rotula in centro

Vuole attraversare la strada sulle strisce pedonali ma inciampa sul cordolo della pista ciclabile e picchia il ginocchio a terra, riportando la frattura della rotula. Una vicenda che risale all'aprile dell'anno scorso che ha indotto in questi giorni il giudice a rinviare a giudizio il responsabile del settore Manutenzione stradale del Comune di Dolo. A breve, quindi, si aprirà il processo, volto a stabilire se l'incidente di cui è stato protagonista un 64enne residente a Pianiga sia o meno da imputare all'amministrazione locale. Alla base della contestazione, formalizzata dall'avvocato Andrea Faraon, infatti, c'è la presunta mancata segnalazione dell'ostacolo.

Il pedone è caduto in via Matteotti, con l'intenzione di raggiungere via Piave. All'intersezione tra le due strade c'era il semaforo pedonale verde, dunque ha accelerato il passo per riuscire ad attraversare in tempo. Senza riuscirsi. E' inciampato sullo spigolo del cordolo della pista ciclabile, che secondo il suo legale non sarebbe stato adeguatamente segnalato. I paletti verticali posti sul cordolo per evidenziarne la presenza al tempo sarebbero stati assenti, perché o danneggiati o rimossi, e il 64enne avrebbe avuto una visione parzialmente oscurata dalla contemporanea presenza del muro di cinta, del cartello indicante la pista ciclabile e il divieto d'accesso e di altri pedoni.

Quel giorno il ferito venne poi trasportato in ospedale in ambulanza, dove gli venne diagnosticata la frattura della rotula sinistra. Si rese necessario anche un intervento chirurgico. Secondo il suo avvocato l'insidia sarebbe da considerare "particolarmente grave" perché non solo sarebbe occultata dalla presenza di una recinzione privata e dalla segnaletica, ma anche perché posta a livello terra in un punto in cui il pedone sarebbe sollecitato a guardare in alto per controllare il semaforo, in un punto in cui si presume non ci siano ostacoli di sorta. Nei giorni scorsi la decisione del rinvio a giudizio, per stabilire effettivamente se il capitombolo sia effettivamente da addebitare al Comune o, al contrario, a una svista del 64enne ruzzolato a terra.   


 

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