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Martedì, 23 Aprile 2024
Incidenti stradali Mira

Buca nell'asfalto, auto fuori strada. Comune nega: colpa della pioggia

Studio 3A accusa l'amministrazione di Rovigo: "Incredibile la loro giustificazione". L'incidente nel 2014, alla guida della 500 una coppia di Mira

Una giustificazione che ha dell'incredibile, fornita dal Comune di Rovigo per spiegare le voragini che avrebbero causato l'uscita di strada di una coppia di veneziani. "Troppa pioggia, troppe strade su cui intervenire: non potevamo fare nulla, la responsabilità non è nostra". Lo racconta Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei cittadini. È quanto emerso all'udienza di costituzione delle parti del 15 dicembre al Tribunale di Rovigo, del procedimento intentato da Angela Deppieri.

Il 5 gennaio 2014 la donna, con a bordo il compagno Alessandro Mancin (la coppia risiede a Mira, nel Veneziano), alla guida della sua Fiat 500 sta percorrendo via Calatafimi, che collega San Martino di Venezze a Rovigo. Improvvisamente l'auto incappa in uno dei profondi avvallamenti del manto stradale, (non segnalati, precisa Studio 3A) della dissestata arteria. La conducente non riesce più a controllare il mezzo e finisce contro il guardrail. I due occupanti si salvano, ma poteva finire molto peggio visto che la strada costeggia un canale. La vettura però riporta danni ingenti: 8.601 euro, come da preventivo della carrozzeria, a cui vanno aggiunti altri costi come il fermo tecnico del veicolo, per un totale stimato in 10.123 euro.

"ll nesso di causalità tra le precarie condizioni di via Calatafimi e la fuoriuscita è lampante - precisa lo studio - e lo stesso fatto che, poco tempo dopo l'incidente, l'amministrazione comunale rodigina, proprietaria della strada, chiuda quel tratto alla circolazione per eseguire lavori di ripristino del manto stradale ne è una prova schiacciante, così come la testimonianza dell'automobilista che seguiva la coppia e che ha assistito a tutta la scena". Ma il Comune di Rovigo a quanto pare rigetta tutte le richieste di risarcimento. Ai danneggiati, che per avere giustizia si sono rivolti, attraverso le consulenti Elisa Sette e Micaela Vian, a Studio 3A, non è quindi rimasto che adire alle vie legali ed è stato depositato l'atto di citazione avverso il Comune di Rovigo.

Nella prima udienza il legale dell'amministrazione comunale ha continuato a contestare il fatto che le condizioni della strada abbiano avuto un'incidenza causale nel verificarsi dell'incidente, scaricandone tutte le responsabilità sulla condotta di guida della Deppieri, salvo però evidenziare "che nel giorno del sinistro, ed anche nei giorni immediatamente antecedenti, è caduta una quantità di pioggia che ha creato sulla rete stradale un'improvvisa formazione di avvallamenti, sui quali il Comune di Rovigo, data anche l'elevata estensione territoriale, non è riuscito a intervenire prontamente". "Una precisazione che lascia esterrefatti - attacca Studio 3A - non solo perché di fatto smentisce quanto esposto sopra, ammettendo che gli avvallamenti c'erano, ma anche perché propone una giustificazione inaccettabile".

"La giurisprudenza in materia - osserva l'Amministratore Unico di Studio 3A, Ermes Trovò - stabilisce chiaramente che l'ente proprietario di una strada aperta al pubblico si presume responsabile, ai sensi dell'articolo 2051 del Codice Civile, dei sinistri causati dalla particolare conformazione della strada o delle sue pertinenze, e ancora che tale responsabilità è esclusa solo nel caso fortuito che può consistere in un'alterazione dello stato dei luoghi imprevedibile e non tempestivamente eliminabile o segnalabile ai conducenti, per citare alcuni stralci di una sentenza della Cassazione del 2009: ma qui non stiamo parlando di un terremoto o di un'inondazione, ma di un banale temporale che, per quanto intenso, non può aver causato tali danni alla strada, la quale doveva essere in pessime condizioni già da prima. Il Comune di Rovigo, anziché uscirsene con queste spiegazioni assurde, si assuma le proprie responsabilità nei confronti dei danneggiati e la smetta di negare, anche contro l'evidenza, le proprie manchevolezze che hanno determinato o quanto meno concausato questo sinistro".

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