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Martedì, 16 Aprile 2024
Incidenti stradali Fossò

L'assicurazione non vuole risarcire i genitori di Edoardo: "Prima mostrateci le sue lastre"

Il 21enne morì in pronto soccorso dopo un grave incidente sulla Triestina. Perse la vita anche l'amica Linda Giorio. Per il giovane di Fossò non ci fu il tempo per esami strumentali

“Per risarcire il danno servono le lastre”. Ma al pronto soccorso le condizioni di Edoardo Ascione sono rapidamente precipitate fino al decesso e non c'è stato il tempo per effettuare gli “esami strumentali” richiesti. E' la situazione in cui si sono imbattuti i familiari di Edoardo Ascione, il 21enne di Fossò deceduto con l’amica Linda Giorio nel terribile incidente accaduto all’alba del 10 agosto sulla strada statale Triestina e che ha destato profondo sconcerto, non solo per il tragico bilancio (due ragazzi morti e due feriti gravi) ma anche per le modalità con cui è avvenuto: l'auto, condotta da un'amica che si è salvata e su cui Edoardo viaggiava come passeggero, è stata infilzata da un guard-rail che ha di fatto causato la morte dei due giovani seduti sul lato destro.

I genitori del ragazzo, attraverso il consulente Massimiliano Golin, si sono rivolti a Studio 3A, la società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, per fare piena luce sulla dinamica e le cause dello schianto, con particolare riferimento allo stato di manutenzione di quel guard-rail che non ha retto all’urto trasformandosi in strumento di morte. E' la stessa società a rendere nota la vicenda in un comunicato. 

Il nodo del contendere in questo caso non riguarda il sinistro in sé, ma la polizza “protezione infortuni” che il ragazzo aveva stipulato nel 2014 con una compagnia assicurativa, contestualmente all'apertura di un finanziamento con un gruppo bancario per l'acquisto dell'auto: una copertura in caso di impedimenti al pagamento delle rate, come purtroppo è successo, del tipo di quelle che si accendono per i mutui casa, e stipulata con una compagnia assicurativa dello stesso gruppo “caldeggiata” dalla banca. "E' indubbio che il giovane abbia maturato il diritto all'indennizzo per tutta una serie di lesioni, essendo sopravvissuto all'urto almeno un'ora e mezza - si legge nel comunicato - Anzi, al momento del suo arrivo al pronto soccorso dell'ospedale dell'Angelo, alle 6.16 di quel maledetto 10 agosto, il giovane era perfettamente cosciente, vigile e “orientato”, tanto che gli era stato provvisoriamente assegnato il “codice giallo”. In pochi minuti, però, il suo quadro clinico è precipitato e l'emorragia interna causata dai gravi politraumatismi lo ha stroncato: il decesso è stato constatato alle 6.50. Che Edoardo avesse riportato un bel po' di lesioni, a partire proprio dagli organi interni, tra quelle indennizzabili dalla polizza ci sono pochi dubbi, basta leggere il rapporto del pronto soccorso: 'politrauma della strada, accolto in area rossa dal Trauma Team, ecofast positivo per abbondante versamento di liquido endoaddominale, inizio trasfusione, manovre di rianimazione cardiopolmonare...'.

Studio 3A ha quindi aperto il sinistro presso la compagnia di assicurazione titolare della polizza infortuni, la quale, però, richiede “gli esami strumentali, le cosiddette lastre, in originale, che sono necessari e richiesti sempre per pratiche di sinistro “Protezione Infortuni Indennitaria” e che ci vengono puntualmente forniti; in assenza dei quali non si può procedere alla valutazione medica. Le mere fotografie in bianco e nero degli esami strumentali non rivestono alcun pregio ai fini di qualsivoglia valutazione medica: la valutazione medica interna viene fatta proprio e specificatamente su documentazione strumentale che debba ricondurre le lesioni subite alle fattispecie indennizzabili a termini di polizza”, come scrive il liquidatore della compagnia.

"Inutile ogni tentativo di Studio 3A di far presente alla controparte che al pronto soccorso, di fronte alla estrema gravità della situazione di Edoardo, hanno dato priorità ad esami urgenti come l'ecofast e l'elettrocardiogramma e che non c'è stato il tempo fisico di sottoporre il paziente alle radiografie del torace piuttosto che all'addome o al capo. Niente da fare: o le lastre, che non ci sono, o niente risarcimento", si legge. 

Sul fronte "guard-rail", Studio 3A ha incaricato uno dei più esperti periti cinematici, l'ingegner Pierluigi Zamuner, e, attraverso il proprio servizio legale, ha subito depositato una formale richiesta alla Procura di Venezia, chiedendo al pubblico ministero titolare del procedimento, la dottoressa Paola Mossa, di promuovere l'incidente probatorio “per disporre una perizia volta ad accertare lo stato dei luoghi anteriore ai fatti, nonché le modalità di montaggio e di manutenzione del guardrail al fine di verificare l'incidenza causale di detti elementi in relazione all'evento dannoso, disponendo altresì il sequestro dei rottami del tratto di barriera metallica entrato in collisione con il veicolo”. Una richiesta puntualmente accolta dal pm che, per ricostruire la dinamica del sinistro, ha nominato quale consulente tecnico l'ingegner Mario Piacenti: il conferimento dell'incarico è avvenuto proprio giovedì scorso, 13 ottobre, nel corso di un'udienza nella quale anche le altre parti hanno nominato il proprio consulente di parte e Studio 3A ha ufficializzato la nomina dell'ingegner Zamuner.

“E' difficile trovare le parole per commentare il livello di rigidità e disumanità di questa compagnia di fronte a dei genitori che hanno perso un figlio di 21 anni in circostanze così strazianti – lamenta il presidente di Studio 3A, dottor Ermes Trovò – Loro sono perfettamente a conoscenza che Edoardo ha maturato il diritto di ottenere il risarcimento dei danni fisici previsto nel contratto, ma si barricano dietro un dettaglio burocratico che sanno essere impossibile da fornire, per le modalità con cui è avvenuto il decesso. Ci chiediamo che senso abbia sottoscrivere queste polizze e pagare fior di premi alle compagnie, se poi si trova sempre il cavillo per non risarcire. Ma ci chiediamo anche come le autorità garanti consentano di sottoporre ai clienti questi contorti contratti capestro, studiati apposta per voler dire tutto e il contrario di tutto, che il consumatore e cittadino medio non può in alcun modo comprendere. E cercheremo di fare aprire delle procedure di infrazione da parte dell'Antitrust nei confronti di questo e di tutti quegli istituti bancari che, per erogare i finanziamenti, obbligano i clienti ad assicurarsi con compagnie dello stesso gruppo, le quali ovviamente hanno un palese conflitto di interesse. Come per le responsabilità dell'incidente, anche su questa vertenza andremo fino in fondo per rendere giustizia a questa famiglia, che ha già sofferto abbastanza”.
 

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