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Incidenti stradali Cavallino-Treporti

Investita mentre attraversava sulle strisce. Era in sella alla bici, l'assicurazione non paga

Il fatto risale alla fine del 2014. La vittima, una 74enne, ha dovuto sottoporsi a numerosi interventi chirurgici. Ma la compagnia non riconosce neppure il concorso di colpa

Investita da una moto di grossa cilindrata sulle strisce pedonali. Ma per la compagnia di assicurazioni della controparte la responsabilità sarebbe solo sua, perché attraversava la strada in sella alla bici. Nessun risarcimento quindi, nonostante una brutta frattura alla gamba. Neppure il riconoscimento di un concorso di colpa. A gridare vendetta è una 74enne di Cavallino-Treporti, che per avere giustizia si è rivolta a Studio 3A, società specializzata nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini.

I fatti risalgono alla fine del 2014. L'anziana stava percorrendo in bicicletta la ciclabile lungo via Fausta, nelle vicinanze del cimitero di Cavallino, quando giunta alla fine della pista, non vedendo alcun veicolo sopraggiungere, ha attraversato la strada sulle strisce pedonali. Giunta all'incirca alla linea di mezzeria, sente il rombo di un motore. Pochi istanti e la donna, dopo un colpo violento, si trova per terra. La colpa è di un 38enne di San Donà di Piave, a bordo della propria motocicletta. Lo stesso centauro, nelle dichiarazioni rese alla polizia, aveva ammesso di aver chiaramente visto l'anziana attraversare la strada. “La signora - aveva specificato - non attraversava in maniera decisa e ho interpretato che mi lasciasse passare”.

L'anziana è stata subito trasportata in ambulanza all'ospedale civile di Venezia. La prognosi è pesante, e per lei ha inizio un piccolo calvario: riporta la frattura di un femore, è sottoposta ad un intervento di osteosintesi con chiodo endomidollare, oltre a dover trascorrere lunghi periodi di ricovero ospedaliero. La compagnia assicurativa del centauro, però, non parrebbe intenzionata a risarcire in alcun modo la signora, poiché nel momento in cui stava attraversando la carreggiata si trovava in sella alla bicicletta, e non a piedi come vorrebbe il codice della strada.

"È una situazione assurda - commenta Riccardo Vizzi, consulente di Studio 3A che segue il caso - Parliamo di una signora anziana che procedeva piano e che costituiva un ostacolo visibilissimo ed evitabile, a maggior ragione per una moto. Di più, il motociclista ha ammesso di averla vista ma di aver continuato comunque la sua marcia perché le sembrava indecisa: nel dubbio bisogna sempre fermarsi sugli attraversamenti pedonali. È scandaloso - continua - che, di fronte a responsabilità nel sinistro così schiaccianti e a lesioni subite così importanti, la compagnia di controparte non intenda riconoscere alcun risarcimento alla nostra assistita solo perché era in sella alla bicicletta”.

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