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Cronaca

Appalti truccati, maxi inchiesta sulle opere pubbliche. Cav e Save: «Noi parte offesa»

La guardia di finanza sta eseguendo accertamenti su circa 150 gare che sarebbero state alterate. Le concessionarie autostradali veneziane: «Massima collaborazione agli inquirenti»

Associazione a delinquere, turbativa d’asta, inadempimento e frodi nella pubbliche forniture, subappalti in violazione di legge e concussione. Un sistema di spartizione di un gran numero di appalti - quasi 150 - in molte zone d'Italia. L'inchiesta della guardia di finanza partita da Gorizia potrebbe toccare anche la provincia veneziana. Non per niente, Cav (Concessioni autostradali venete, società che gestisce parte del passante e la tangenziale di Mestre) fa sapere di risultare "parte offesa" nell'indagine, «come peraltro riportato nel decreto di acquisizione di documentazione afferente alcune gare d'appalto, in particolare per manutenzioni del passante di Mestre». «Naturalmente - spiega la presidente Luisa Serato - Cav offrirà la più ampia collaborazione agli organi inquirenti fornendo tutta la documentazione richiesta e le informazioni del caso».

Terza corsia della A4

Analogamente, Autovie Venete (che invece ha in gestione il tratto di A4 tra Venezia e Trieste) dichiara «massima disponibilità e collaborazione nei confronti della magistratura». L'indagine, infatti, coinvolge anche i lavori su alcuni tratti di terza corsia. «Siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura - ha affermato il presidente Maurizio Castagna - e consapevoli, per quanto ci riguarda, di aver ben operato». Gli uffici di Autovie Venete hanno fornito tutta la documentazione richiesta dagli inquirenti.

Save

Anche Save, lo rende noto il gruppo stesso, «risulta parte offesa» nell'ambito delle indagini dalla procura di Gorizia: «Questo aspetto - spiegano - è esplicitamente riportato nel decreto di acquisizione della documentazione del Tribunale trasmesso oggi dalla guardia di Finanza a Save, Aer Tre e Catullo. Il gruppo naturalmente collaborerà con gli organi inquirenti, fornendo tutte le informazioni del caso».

Turbative e frodi

L’operazione è denominata "Grande Tagliamento" perché si decideva come spartirsi affari tra Friuli e Veneto. A occuparsene è la compagnia della guardia di finanza di Gorizia, con il supporto del Comando regionale delle Fiamme Gialle. L'inchiesta ipotizza turbative d'asta tra le imprese coinvolte per effetto di pratiche collusive, ma anche frodi nella realizzazione di ponti, viadotti, cavalcavia, sottopassi, gallerie, piste aeroportuali costruite utilizzando materiali difformi da quelli dichiarati. Nella realizzazione delle opera appalatate sarebbe stato impiegato materiale non certificato. I quantitativi di materiale descritto dal capitolato sarebbero stati inferiori a quanto prescritto e fatturato, con conseguenti violazioni anche di natura ambientale. Nel Nord Est e in tutta Italia sono in corso acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri in enti pubblici e società per indagini su appalti di opere pubbliche per un valore di oltre un miliardo di euro.

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