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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Chiuse le indagini, i secessionisti del tanko verso il processo

L'associazione è accusata di terrorismo atto a rovesciare lo Stato. 50 persone coinvolte, c'era l'intento di occupare militarmente piazza San Marco

Un capitolo nella vicenda dei secessionisti del "tanko" artigianale volge al termine: la procura di Brescia ha chiuso le indagini su ipotesi di terrorismo a carico di 50 persone, quasi tutte venete, legate a movimenti separatisti. L'indagine nell'aprile dello scorso anno portò all'arresto di 24 persone: tra loro c'era Franco Rocchetta, già sottosegretario agli esteri per alcuni mesi nel primo governo Berlusconi, considerato l'ideologo del gruppo; ma anche il leader dei "forconi", Lucio Chiavegato, e il "veterano" Luigi Faccia.

La procura lombarda, secondo i quotidiani locali, contesta a 18 indagati di aver dato vita all'associazione "Alleanza" "con il proposito di compimento di atti di violenza quali l'occupazione militare di piazza San Marco a Venezia". Per l'assalto gli indagati avrebbero avuto l'intenzione di servirsi del tanko, rudimentale carro armato costruito su un trattore in un capannone di Casale di Scodosia (Padova). Gli altri 32 indagati sono accusati di partecipazione alla stessa associazione terroristica. Tutti rischiano il processo, ma avranno modo di presentare memorie difensive per dimostrare la loro estraneità alla vicenda.

Secondo le persone coinvolte l'episodio sarebbe stato ingigantito dagli inquirenti, mentre nella realtà non c'era alcuna velleità eversiva. Di tutt'altro parere le forze dell'ordine, visto che dalle indagini sarebbero emersi anche contatti con la criminalità albanese per l'approvvigionamento di armi leggere. Il blitz in piazza San Marco avrebbe previsto addirittura la presenza di cecchini sul tetto di Palazzo Ducale, per controllare dall'alto la piazza.

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