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Cronaca

La paura del dentista lo mette nei guai: finisce in ospedale, salvato in extremis

Un ristoratore veneziano ha rischiato grosso: gli si era formato un ascesso tra i numerosi denti cariati, ormai faticava a respirare. Colpa anche di un uso scorretto degli antibiotici

Un mal di denti trascurato si trasforma in una pericolosa avventura da dimenticare. Al punto che l'intervento risolutivo è stato effettuato al "fotofinish", quando ormai il paziente faceva fatica a respirare e non riusciva più ad aprire la bocca. A operare sono stati i medici dell'ospedale Civile di Venezia, che nei giorni delle festività hanno salvato in extremis un giovane ristoratore veneziano.

Tutto è iniziato a causa di una banale "paura del dentista", che aveva portato l'uomo a trascurare per anni i problemi della sua dentatura. "Aveva molte carie - spiega il primario di otorinolaringoiatria di Venezia, Sandro Bordin - ma il timore lo teneva molto lontano dalla sedia del dentista. Praticava una specie di pericolosa cura fai da te, curandosi ripetutamente con antibiotici di vario genere". Queste cure, verosimilmente sottodosate, a quanto pare hanno avuto il solo effetto di selezionare, nella sua bocca malata, dei germi particolarmente aggressivi e resistenti alle comuni terapie.

Nelle ultime settimane la situazione è degenerata, con la comparsa di un ascesso proprio a ridosso dei numerosi denti cariati. A causa del dolore e della tumefazione il paziente si è rivolto al pronto soccorso di Venezia, poi è stato ricoverato al dipartimento chirurgico. Proprio a causa delle improprie cure a cui si era sottoposto a casa le terapie antibiotiche non hanno avuto effetto, e i medici hanno dovuto sottoporre il paziente a due interventi per l’evacuazione del pus, che si era raccolto sotto alla mandibola, per poi ricorrere ad un intervento particolarmente complesso. "A causa dell'infiammazione diffusa - racconta il dottor Bordin - il paziente non riusciva più ad aprire la bocca ed il gonfiore impediva l'uso delle fibre ottiche per l'intubazione. Respirava ormai con difficoltà e si è reso necessario un intervento di estrema urgenza. Abbiamo effettuato al fotofinish una tracheotomia, in condizioni difficilissime per le dimensioni taurine del collo e per la ipoossigenazione che si era determinata. Solo con tracheotomia abbiamo consentito al paziente di respirare per poi sottoporlo ad anestesia generale".

L'equipe del dottor Bordin - con l’anestesista rianimatore dottor Mulachiè, il chirurgo maxillo-facciale dottor Brunello e l’otorino dottor De Min - con un intervento durato tre ore ha quindi provveduto ad aprire tutte le sacche ascessuali del collo mettendo in sicurezza il paziente. "Da decenni - conclude il primario - non vedevamo un caso come questo. La fobia del dentista prima e l’uso improprio di antibiotici poi avevano portato il paziente a conseguenze che potevano essere addirittura letali. Inutile dire che questa vicenda può servire a molti perché, per paura o trascuratezza, non ripetano gli stessi errori". In particolare il primario raccomanda attenzione sull’utilizzo degli antibiotici: ricorrervi senza prescrizione, senza un dosaggio corretto o senza rispettare la posologia non solo non cura, ma può avere effetti devastanti.

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