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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Fossalta di Piave

Inseguimento da film sulla Triestina: spari, speronamenti e rotonde contromano

Un 27enne albanese in manette, altri due connazionali denunciati. I carabinieri sono riusciti a fermare un'Alfa Romeo in fuga squarciando uno pneumatico posteriore del veicolo

Speronamenti, rotonde contromano e spari agli pneumatici. Nottata ad alta tensione sulla strada statale Triestina, nel territorio compreso tra Fossalta di Piave e Caposile. Tutto è iniziato nel momento in cui, poco dopo le 2 di sabato, una pattuglia dei carabinieri della compagnia di San Donà è stata incrociata da un'Alfa Romeo station wagon che procedeva ad alta velocità in direzione opposta. I militari hanno fatto due più due: a Fossalta, poco distante, era stato appena segnalato un tentativo di incursione in un'abitazione. Per questo motivo le forze dell'ordine hanno deciso di lanciarsi all'inseguimento dell'auto sospetta, che al posto di fermarsi ha incrementato l'andatura nonostante le sirene e i lampeggianti.

L'inseguimento e lo sparo

Scatta la fuga, che si conclude solo nel momento in cui il capo pattuglia esplode un colpo di pistola mirando al pneumatico posteriore dell'Alfa Romeo. La "caccia" dalla zona di Fossalta di Piave si protrae fino alla rotonda di Caposile, dove i militari si vedono costretti, dopo aver affrontato la rotonda in contromano, a posizionarsi di traverso per bloccare la marcia dell’autoveicolo. Per tutta risposta vengono speronati e nonostante l’impatto, e i danni riportati alla carrozzeria di entrambi i veicoli, la fuga prosegue fino a quando, dopo averla nuovamente affiancata, il militare decide di sparare, causando la foratura della ruota e obbligando i fuggitivi a fermarsi.

In quattro a bordo

Non si trattava di ladri: l'Alfa Romeo viene circondata con l'arrivo di due gazzelle di rinforzo. I sospetti vengono fatti scendere dall'abitacolo e vengono identificati in caserma. Sono in 4 e i motivi della fuga diventano subito chiari. Una coppia di passeggeri, successivamente denunciati, non avrebbe dovuto trovarsi in quell'Alfa. Nel mirino finisce I.O., albanese di 19 anni che aveva l’obbligo di dimora e di firma nel comune di San Donà dopo il suo arresto assieme a un connazionale per tentato omicidio dopo che al culmine di una lite aveva aggredito una terza persona all'esterno di un locale jesolano. 

Le denunce e l'arresto

L’altro occupante, S.J., anch’egli albanese, 28enne, era invece stato colpito da un decreto di espulsione e pertanto non avrebbe potuto far ritorno sul territorio nazionale prima del 2020. La terza occupante era una donna, della stessa nazionalità e incensurata e per la quale non si è quindi proceduto. La peggio l'ha avuta il conducente, D.B., albanese di 27 anni residente a Quarto d’Altino, con numerosi precedenti alle spalle. Al termine degli accertamenti è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Gli è stato comminato un lungo elenco di sanzioni al Codice della strada, con in più sequestro del veicolo e ritiro della patente di guida. Sabato mattina si è svolto il processo per direttissima al termine del quale al 27enne è stato imposto l’obbligo di firma nella Stazione dei carabinieri di Meolo per 3 volte la settimana in aggiunta all’obbligo di dimora nel territorio comunale di Quarto d’Altino. Il processo è stato rinviato al 27 novembre.

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