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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Musile di Piave / Via Dante Alighieri

Ascione risponde al gip: "Un uomo distrutto". Prima la lite, poi gli sms, infine le coltellate

Interrogatorio in carcere per il 44enne che domenica ha ucciso l'ex moglie a coltellate. Il Tgr manda in onda l'audio della sua richiesta d'aiuto: "Venite. Respira ancora, ma poco"

"Un uomo distrutto e pentito". Così viene definito dal proprio legale Antonio Ascione, il 44enne di Torre del Greco che domenica mattina ha ucciso l'ex moglie, Maria Archetta Mennella, 38enne domiciliata a Musile di Piave. Antonio Ascione sta prendendo consapevolezza della gravità delle sue azioni, mentre 48 ore prima, quando ha chiamato la caserma dei carabinieri di San Donà, appare tranquillo. Quasi distaccato: "Ho ucciso mia moglie, se potete venire per favore", dichiara. L'audio è stato trasmesso in esclusiva dal TgR Veneto (GUARDA). L'operatore chiede subito come si chiami il suo interlocutore e dove si trova: "Mi chiamo Ascione Antonio, ex marito". Quell'ex che pesa come un macigno in tutta questa vicenda: "Chiamate un'ambulanza che respira, ma poco...", continua Ascione, che poi si laverà e cambierà per attendere in strada i militari dell'Arma.

Martedì mattina si è tenuto l'interrogatorio di garanzia in carcere. Il 44enne ha risposto alle domande, fornendo ulteriori elementi rispetto a quanto dichiarato nel pomeriggio di domenica nella caserma dei carabinieri di San Donà. Ha fornito la sua versione dei fatti, per lo meno per quanto ricorda. C'è un buco nero, e riguarda proprio il momento del femminicidio. Ha spiegato che da quando è tornato in sé "ha riaperto gli occhi", descrivendo in questo modo lo stato in cui si trovava durante il delitto. "Mariarca" e Ascione avevano avuto una discussione nel pieno della notte: lui le aveva scritto chiedendo di venire a prenderlo a Jesolo dopo il turno di lavoro, senza ottenere risposta. La 38enne era fuori. Una volta entrambi nell'appartamento (Ascione avrebbe spiegato che era effettivamente ospitato dalla vittima in quei giorni) sarebbe scattata una discussione, in cui sarebbe emersa la volontà di Maria Archetta Mennella di rifarsi una vita. Di ritagliarsi la propria libertà.

E' stato a quel punto che la stessa donna avrebbe mostrato alcuni messaggi nel suo cellulare (al vaglio se invece sia stato lui a prendere il telefono dell'ex moglie). Frasi in grado di mettere di fronte all'evidenza dei fatti il 44enne. Per lui una notte praticamente insonne. Dopodiché, al risveglio, l'ennesimo bisticcio e la decisione di prendere il coltello da cucina e colpire con 3 fendenti la donna, le cui sorelle denunciano che già nel recente passato si sarebbero verificate aggressioni nei confronti di Maria Archetta Mennella, anche con la minaccia di una lama. L'autopsia sulla vittima sarà eseguita giovedì, mentre il giudice ha disposto che Ascione rimanga in carcere.

ROSARIO A MUSILE- Giovedì alle 19 nella chiesa parrocchiale è previsto un rosario in ricordo della vittima. Un'iziativa che vuole essere contro la violenza sulle donne.

POLEMICA POLITICA - La polemica si fa anche politica: "I due figli minori, dopo la separazione, erano stati affidati a Maria Archetta Mennella - dichiara il segretario metropolitano del Partito Democratico, Gigliola Scattolin - Ora non hanno più una madre, uccisa, né un padre, assassino. Nel frattempo il decreto legge per tutelare gli orfani dei femminicidi è stato bloccato in Senato dal centrodestra. O meglio, in commissione, da un gruppo di senatori quasi tutti di sesso maschile. Il motivo: nel testo si farebbe riferimento anche ai figli delle unioni civili. Da far cadere le braccia - continua - L’appello è alle donne del centrodestra, a partire dalla sindaca di Musile Silvia Susanna,  affinché facciano pressione sulla loro parte politica per giungere in tempi rapidi, all’approvazione del decreto. Riguarda bambini che hanno la madre morta e il padre in carcere accusato di omicidio: cosa si deve attendere per tutelarli?".

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