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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scandalo Mose, Nordio in tv: "La gente chiede di buttare le chiavi"

Il procuratore di Venezia si dice soddisfatto dei patteggiamenti: "Pene certe ed equilibrate, con anche molti soldi recuperati dall'Erario"

L'inchiesta Mose la scorsa settimana ha vissuto una fase importante: diciannove i patteggiamenti accolti dal gup di Venezia, tra qui quello dell'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, che dovrà scontare due anni e dieci mesi ai domiciliari. Di più: oltre alle pene ci sono anche le confische, il cui importo totale è molto elevato. Non può che dirsi soddisfatto quindi il procuratore aggiunto Carlo Nordio, che ha condotto le indagini insieme a un pool di magistrati della Procura, per i risultati raggiunti.

Già mercoledì scorso aveva affermato che i giudici con le loro decisioni hanno dimostrato la bontà dell'inchiesta: "Pene certe e soldi recuperati dallo Stato", aveva sottolineato. Domenica mattina, intervistato dalla giornalista Maria Latella di SkyTg 24, Nordio ha ribadito gli stessi concetti, dichiarando di aver colto "grande consenso" tra chi segue con maggiore attenzione e preparazione i problemi della giustizia, e in più di aver percepito anche "reazioni più sanguinarie e un po' emotive tra la gente comune". Nei giorni successivi alla "grande retata" del resto la laguna ribolliva di commenti per lo meno "pepati" nei confronti di chi era finito in manette.

"Per la strada ti fermano e ti dicono che forse era meglio gettare le chiavi nel pozzo", spiega Nordio. "Ma la magistratura - ha aggiunto - non deve avere fini salvifici, e tantomeno sanguinari. Deve comporre vari interessi, compreso quello della certezza della pena, del tempo ragionevole, della serietà della pena e anche, come in questo caso, di un buon incasso per l'Erario".

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